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          Egregio professore
         
          nel complimentarmi per il suo articolo
          "Di bene in meglio" di oggi vorrei far notare che se il
          cittadino normale (e anche quello speciale tipo Sgarbi) non sembra
          apprezzare la politica del governo sul patrimonio immobiliare pubblico
          e si fa suggestionare da ridicole contestazioni dell'opposizione, a
          mio avviso,  è anche conseguenza della mancanza in Italia di una
          corretta gestione dei patrimoni immobiliari privati.
         
          Ad eccezione delle grandi società
          proprietarie di immobili, che logicamente prestano la dovuta
          attenzione alla valorizzazione del patrimonio grazie alle loro
          strutture interne, il cittadino normale per i suoi normali problemi di
          gestione immobiliare non sa bene a chi rivolgersi perchè in Italia
          non esiste una categoria professionale al servizio dei privati
          proprietari di immobili per aiutarli in una corretta gestione del loro
          patrimonio.
         
          La gestione dei normali patrimoni
          immobiliari privati attualmente è di fatto, ma non di diritto, in
          mano ai geometri/architetti ed ai ragionieri/commercialisti perchè in
          pratica nel settore vige la più completa anarchia e mancanza di
          rispetto delle poche e confuse norme esistenti (come potrà constatre
          dall'allegato); le categorie che in pratica gestiscono gli immobili
          dei normali cittadini, se hanno delle abilità amministrative per il
          patrimonio immobiliare le usano soprattutto per il proprio e non
          a favore dei loro clienti in quanto la loro attività professionale è
          orientata soprattutto verso la fase edilizia o verso le questioni
          societario/fiscali, non certo verso la gestione ordinaria del
          patrimonio immobiliare di terzi.
         
          L'attività di gestione ordinaria dei
          patrimoni immobiliari nel resto del mondo è esercitata dalle
          agenzie immobiliari, ma in Italia come le avevo già scritto, chi si
          denomina agenzia immobiliare è di fatto una immobiliare (gestore di
          immobili propri) ed il professionista che si occupa maggiormente
          della gestione del patrimonio immobiliare dei privati è in definitiva
          il notaio il quale, con l'attuale sua preparazione solo giuridica, non
          è certo in grado di intervenire anche nel merito della gestione dei
          patrimoni dei suoi clienti ed infatti non si vedono notai che si
          occupano di locazioni (guadagnano già abbastanza con le
          compravendite) ed il settore è lasciato in mano a chiunque se ne
          voglia occupare (dai geometri, agli avvocati, ai commercilaisti più o
          meno regolari).
         
          Approfittando ancora della sua cortesia le
          invio in allegato dei quesiti sui mediatori immobiliari pubblici e
          sulle borse immobiliari che avevo spedito ai ministeri competenti (?)
          ormai due ani fa ed in merito ai quali non ho mai ricevuto alcuna
          risposta; le sarei grato se potesse mettermi in contatto con qualche
          deputato che volesse interessarsi del problema, magari interrogando il
          governo in proposito, per avere finalmente almeno una risposta.
         
          Temo però che i problemi sollevati dai
          quesiti tocchino troppe situazioni di "potere" e per questo
          i burocrati, dopo aver risposto (erroneamente) le prime volte le
          successive si sono ben guardati anche solo dallo sfiorare l'argomento,
          come può constatare dall'indice del dossier sui miei difficili
          rapporti con gli enti preposti a vigilare sul mercato immobiliare.
         
          A proposito di riforme impossibili da
          attuare in Italia nel settore della gestione dei patrimoni immobiliari
          le segnalo che da ben 65 anni si attende di sapere dove depositare i
          regolamenti ed i nomi degli amministratori dei condomini, ma fin'ora
          nessuno ha ancora trovato il tempo di modificare l'art. 71 delle
          disposizioni transitorie del codice civile, come nessuno ha trovato il
          tempo di istituire il ruolo degli amministratori giudiziari previsto
          dall'art. 27 della legge sul fallimento del 1942, ma superato da un
          decreto del 1946 che ha affibiato il compito di gestire i patrimoni
          (in genere soprattutto immobiliari) degli imprenditori in difficoltà agli
          iscritti a vari albi, senza pretendere più una specializzazione.
         
          Tenuto conto di questi fatti a mio avviso
          è evidente che il governo non può cambiare il sistema se non
          riformando le componenti dello stesso e pertanto se si vuole una
          riforma della giustizia civile si dovrà intervenire sulle professioni
          ad essa collegate (avvocati, periti, notai) e non solo sui codici di
          procedura, se si vuole una riforma del fisco sugli immobili che si
          fondi su criteri di gestione del patrimonio si dovrà intervenire
          sulle professioni collegate (geometri, architetti, notai, periti) e
          non solo sulle aliquote.
         
          Nel ringraziarla in ogni caso della sua
          cortesia invio i migliori saluti
         
          Suo Gianni Frescura
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