25/06/2004
Buonasera,
 
sono una giovane ma vecchia lettrice de il Giornale. Ho avuto modo di apprezzare il suo articolo apparso oggi su il Giornale. Le scrivo per ringraziarla.
Non mi limito, se non le dispiace, al "fan-ta-sti-co" espresso da Facci tra i commenti all'articolo. Perchè convido in pieno ogni riga. Perchè, nonostante i soli ventidue anni che mi porto sulle spalle, ogni giorno sono costretta a spiegare ai miei "amici" missini o comunistelli perchè diavolo ho votato e voto Berlusconi. Dice bene lei: " non è vero che gli abbiamo creduto ciecamente, ma abbiamo "voluto" credergli perché politico più vicino all'idea di Italia e di come (ri)farla che abbiamo in mente". E' proprio questo che gli "altri" non capiscono. Berlusconi non è un politico in senso tradizionale. E' il nostro uomo nuovo. Ma loro no, si appigliano ai conflitti d'interesse, alle questioni aperte con quella magistratura milanese che perde tempo ed energie sui tovagliolini del bar Mandara..
E pure nella coalizione si assiste allo spettacolo penoso degli alleati che impediscono e frenano riforme serie e incisive che consentirebbero a questo Paese di risollevarsi per ritornare a uno Stato incombente, onnipresente e assistenzialista. Che amarezza.
 
A lei dico grazie, ché finalmente una voce ferma e fuori dal coro si sente !
 
Sua affezionata lettrice
 
Anna M.