Buonasera,
sono una giovane ma vecchia
lettrice de il Giornale. Ho avuto modo di apprezzare il suo articolo
apparso oggi su il Giornale. Le scrivo per ringraziarla.
Non mi limito, se non le dispiace,
al "fan-ta-sti-co" espresso da Facci tra i commenti
all'articolo. Perchè convido in pieno ogni riga. Perchè, nonostante
i soli ventidue anni che mi porto sulle spalle, ogni giorno sono
costretta a spiegare ai miei "amici" missini o
comunistelli perchè diavolo ho votato e voto Berlusconi. Dice
bene lei: " non è vero che gli abbiamo creduto
ciecamente, ma abbiamo "voluto" credergli perché politico
più vicino all'idea di Italia e di come (ri)farla che abbiamo
in mente". E' proprio questo che gli "altri" non
capiscono. Berlusconi non è un politico in senso tradizionale. E' il
nostro uomo nuovo. Ma loro no, si appigliano ai conflitti d'interesse,
alle questioni aperte con quella magistratura milanese che perde tempo
ed energie sui tovagliolini del bar Mandara..
E pure nella coalizione si assiste
allo spettacolo penoso degli alleati che impediscono e frenano
riforme serie e incisive che consentirebbero a questo Paese di
risollevarsi per ritornare a uno Stato incombente, onnipresente e
assistenzialista. Che amarezza.
A lei dico grazie, ché finalmente
una voce ferma e fuori dal coro si sente !
Sua affezionata lettrice
Anna M.
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