Caro Carlo Pelanda, ho letto con molto interesse il Suo articolo sul Giornale di stamane "La prova dei Fatti" e le prime "timide" considerazioni del dopo elezioni testè concluse.
Ho preferito chiamarle "timide"
le Sue considerazioni, non per povertà di contenuti, anzi, ma perchè
mi sono reo conto di quanto sia difficoltoso e pericoloso in
questo momento delicato della politica della Cdl, con i suoi instabili
equilibri, proporsi e proporre orientamenti mirati, anche se
sono convinto che singolarmente, ciascuno di noi, è sicuro di avere
in serbo la panacea di tutti i problemi ( me compreso).
E' decisamente difficile il momento: basta
una parola detta con un accento, una virgola in più, pr farti passare
da rivoluzionario, da cartista.
Ricordo anch'io la prima Officina indetta
dalla coalizione alla ricerca di un comune accordo e consolidare
idee, ideologie diverse per farle convergere in una sola proposta
vincente, come poi avvenuto.
Sono d'accordo quando cita che Adornato
nel duemilatre, ha tentato, inutilmente, di proporre una seconda
Officina, ma i partiti, ormai sicuri, presuntuosamente, di aver
trovato la formula magica del buon governo , hanno putroppo fatto
prevalere le ideologie dei singoli, rispetto alle necessità di un
Paese che doveva e deve essere trasformato e riformato come da
proghamma: ora ne stiamo pagando, purtroppo, le debite conseguenze: ma
questo non ci impedisce, non ci vieta, sebbene il tempo limitato rimasto,
di correggere il misfatto.
Sempreche l'interesse per la Comunità
tutta, prevalga sulla volontà ideologica dei singoli partiti, senza
azzuffarsi e nascondersi dietro " qualche spicciolo in
più" guadagnato in termini di voti elettorali, Le pare ?
Berlusconi ha detto che occorre un nuovo
"slancio riformatore" ( facendo sarcasticamente
sorridere, per le parole espresse, il "Guru" Padellaro); io
propendo per il Suo concetto, ovvero <...garanzie di
transizione e gradualità....>, l'importante che si facciano in
fretta....ieri al massimo.
Con costante stima,
Edoardo A., Padova
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