07/06/2004

Caro Professore

 Sono un suo assisduo lettore fin dai tempi del Giornale diretto all'inizio da V.Feltri.
Questa mattina sono andata in edicola a prendere Il Giornale, e sono rimasto incredulo
nel leggere della morte del ns/amatissimo Ex-Presidente.Sapevo della sua lunga malattia ormai
molto grave; ma io ho un ricordo bellissimo di questo che è sempre stato il mio politico
e statista preferito. Le racconto quanto segue:
Nel 1984 studiavo all'UCLA di Berkeley, e siccome il mio inglese a quell'epoca (ero appena
arrivato negli USA) non era dei migliori, la mia famiglia americana che mi ospitava con trattamento
di B&B, mi aveva consigliato come al solito  di guardare molta televisione (per velocizzare l'apprendimento
iniziale della lingua)
E quindi alla fine delle lezioni, durante le pause o la merenda, andavo immediatamente in una piccola sala adiacente
che si trovava sempre all'interno del College di Lingue Straniere, e guardavo programmi diversi
dallo sport, politica, telegiornali,etc.
All'inizio appena arrivato a Berkeley, non sapevo della storia della contestazione studentesca degli anni '70,
durante la guerra in Vietnam, e non sapevo neppure che Berkeley e un po tutta l'area di San Francisco
erano una zona ultra-radicale, dove in genere la gente votava  i democratici.(Tutte cose che ho saputo nei
mesi successivi parlando con la mia famiglia, i professori all'interno del campus, e molti altri studenti; io
comunque avevo scelto Berkeley perche' volevo vivere  e visitare in lungo e in largo la splendida California)
Quindi finite le lezioni passavo molto tempo davanti all TV, soprattutto nel tardo pomeriggio dalle 15.00 in poi.
Ma appena potevo cercavo immediatamente qualche discorso di Reagan, qualche sua intervista, qualche suo intervento
durante i suoi tantissimi viaggi, oppure al Congresso, etc.
Fin dall'inizio mi aveva impressionato il suo modo di parlare, ossia la semplicita' del linguaggio (tenga presente
che era la prima volta che andavo negli USA, ed ero abituato alla politica all'Italiana, ossia al POLITICHESE, con i ns/
politici che continuavano a parlare senza mai arrivare al dunque, con le solite frasi trite e ritrite  dove non si capiva
 mai dove volevano parare, oppure al solito linguaggio degli soliti cattocomunisti  sempre attenti a non infastidire
nessuno per non perdere voti.)
Nel sentire parlare Reagan rimanevo di pietra; quello diceva che L'Unione Sovietica era l'impero del male, che il comu
nismo era il buio, non solo; poi parlava gia' allora di abbassare le tasse, di una presenza minore dello Stato nell'economia
e nella vita del Paese; e poi parlava spessissimo dei giovani e dei problemi del mondo giovanile.
Ma a parte i temi di cui discuteva, torno a ripetere era la schiettezza e la semplicita' con le quali esponeva le sue idee, sembrando
quasi quasi un contadino. E quando parlava non aveva paura di nessuno e se ne fregava di tutti.
Io un linguaggio simile in Italia non l'avevo mai sentito e  pensavo che se in Italia un politico di allora avesse detto simile cose
l'avrebbero bruciato vivo !!! Quell'uomo mi aveva  entusiasmato, quasi folgorato.
Poi un giorno mentre guardavo un discorso di Reagan in diretta, all'improvviso è entrata nella saletta una vecchia professoressa
(che tra l'altro si occupava nel pomeriggio dell'accomodation dei nuovi studenti presso le famiglie americane, e che mi aveva aiutato
all'inizio nel trovare la mia famiglia americana dove mi sono sempre trovato benissimo) e vedendo che ero attaccato alla TV ad ascoltare
 il Presidente, rimase molto sorpresa, negativamente si intende, perche' mi disse ascoltavo quel politico e mi fece capire tutta la
sua insofferenza per quell'uomo.
Un'altra volta  furono un gruppo di studenti arabi che gia' allora erano ben presenti negli USA, a chiedermi se non ero un matto
ad ascoltare un personaggio simile. (da allora capii l'andazzo che circolava nell'area di San Francisco  e scoprii tutta la storia degli anni precedenti)
Io sinceramente me ne sono sempre fregato e ho continuato a seguirlo , apprezzavo enormemente il suo feroce ottimismo contrapposto
al grigiore del politici italiani, il suo piglio atletico , la sua simpatia era insomma l'immagine della forza della fierezza  della grandezza
dell'America.
Io vengo da una famiglia anticomunista,( ho fatto il militare a Villa Opicina, e a Trieste ho conosciuto la storia delle foibe, dell'Istria e della
Dalmazia), ma è stato allora che sono diventato un liberista convinto,  grazie a Reagan che ho cominciato a detestare sindacati, chiesa Vaticana, partiti,
intellettuali di destra e di sinistra, lo Stato padrone, lo statalismo, l'assistenzialismo, i cattocomunisti, le sinistre, i pacifisti, lo stato sociale,
le  regole, gli art.18, e soprattutto l'onnipresente cultura della solidarieta' sociale della serie piangi e fotti, unita all'altra onnipresente cultura della
concertazione della serie tutto diritti e niente doveri, tutto veti e ricatti (entrambe tanto care al presidente della Repubblica, al Presidente di Confindustria
, ai sindacati e alla chiesa vaticana; a proposito di Presidente di Confindustria, da attento osservatore di tutti i fatti della nostra Italia ho notato una cosa
che sono sicurissimo non sara' scappata neanche alla sua osservazione conoscendo la sua scrupolosita' e il suo spirito critico; durante la corsa alla
presidenza di Confindustria tra i due  candidati, a un dato momento c'è stata la rinuncia di Tognana, e quindi Montezemolo a avuto via libera.Il giorno
dopo alla Ferrari è scoppiato un grave incendio che se ben ricordo ha distrutto diverse vetture; che sia un caso ?)
Adesso,Caro Professore, ho appena guardato i telegiornali, e ho visto le immagini nel nostro idolo con la Tacther, con Kohl, Gorbaciov;  e sono sincero; mi è
venuto il magone.
Le chiedo soltanto una cose se possibile; veda di scrivere  sul Giornale un bel articolo su Reagan, che possa ricordare agli italiani liberali e liberisti,
quale gigante sia stato, i meriti che ha avuto,quale perdita sia stata  per tutto il mondo (Terro' il ritaglio dell'articolo nell'album di famiglia insieme a
quello diPasolini Zanelli apparso questa mattina).
E adesso  veniamo al presente; era da molto tempo che le volevo scrivere ma ero sempre un po indeciso, e ho colto quindi questa triste notizia.
Molti anni fa leggendo alcuni suoi articoli, Lei si era lamentato giustamente del fatto che in Italia non s'inventa piu' niente, che L'italia è bella soltanto
per i paesaggi e per venire a fare le ferie; non solo ricordo anche che una volta Lei ando in una scuola non ricordo se fosse liceo od Universita', tenne un
incontro con molti studenti, e lei disse chiaro e tondo che in italia non s'inventa piu' niente rispetto invece agli studenti americani che una ne fanno, dieci
ne pensano e trenta ne studiano; invito' insomma questi studenti a smuovere il culo, tirarsi su le maniche e mettersi a lavorare usando il cervello; e mi
ricordo benissimo che quelli per poco non la picchiavano, queste furono le sue parole.(Questi caro professore sono i risultati di 40anni di solidarieta' sociale,
di concertazione, di cattocomunismo, di buonismo-perbenismo-pietismo del clero e dei sindacati che hanno fatto diventare l'Italia la piu' grande fabbrica
del mondo di fannulloni, ladri, parassiti, cialtroni, accattoni, farabutti,spudorati, mendicanti,pezzenti e pezze da culo che passano la giornata a chiedere gli aiuti di stato, a piangere e fottere,
a discutere di conflitti d'interesse, di fascismo di comunismo, di mafia e antimafia, di processi e procure, di calcio e grande fratello, a riempirsi la bocca di soli diritti senza doveri, e per poi finire la settimana a menare le culatte in discoteca !!!Con una simile materia prima di merda , che futuro vuole che abbia l'Italia?)
Dunque veniamo al dunque; a causa di questa enorme mancanza d'inventiva ,io mi sono sempre meravigliato del fatto che gli economisti del Polo, mi riferisco
ai vari Pel/bru/cant/mart/Marz/rico/savo/balda, non abbiano mai pensato di creare un afondazione/think tank dove invitare tutti quegli studenti che hanno dei progetti
di start-up da visionare ed eventualmente da sviluppare sullo stile del sistema americano (La stessa cosa vale naturalmente anche per gli imprenditori)
Se questa cosa  non fosse possibile, sarebbe disposto Lei unicamente in forma privata e autonoma a visionare progetti d'impresa?
Io abito vicino a Desenzano , e se fosse qui in zona o anche sul lago di Garda nelle prossime settimane, me lo faccia sapere, in modo da
poterci incontrare da qualche parte.
IMPORTANTE; se vorra' rispondermi, mi faccia sapere senza tanti giri di parole, se questo e-mail e altri eventuali messaggi futuri  che Le inviero'
sono visibili solo a Lei oppure possono essere visti da altre persone.
 La saluto cordialmente e la abbraccio,
Viva Trieste
Viva l'Italia
 Alberto.