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 Caro Professore 
           Sono un suo assisduo lettore fin dai
          tempi del Giornale diretto all'inizio da V.Feltri.
         
          Questa mattina sono andata in edicola a
          prendere Il Giornale, e sono rimasto incredulo
         
          nel leggere della morte del ns/amatissimo
          Ex-Presidente.Sapevo della sua lunga malattia ormai
         
          molto grave; ma io ho un ricordo
          bellissimo di questo che è sempre stato il mio politico
         
          e statista preferito. Le racconto quanto
          segue:
         
          Nel 1984 studiavo all'UCLA di Berkeley, e
          siccome il mio inglese a quell'epoca (ero appena
         
          arrivato negli USA) non era dei migliori,
          la mia famiglia americana che mi ospitava con trattamento
         
          di B&B, mi aveva consigliato come al
          solito  di guardare molta televisione (per velocizzare
          l'apprendimento
         
          iniziale della lingua)
         
          E quindi alla fine delle lezioni, durante
          le pause o la merenda, andavo immediatamente in una piccola sala
          adiacente
         
          che si trovava sempre all'interno del
          College di Lingue Straniere, e guardavo programmi diversi
         
          dallo sport, politica, telegiornali,etc.
         
          All'inizio appena arrivato a Berkeley, non
          sapevo della storia della contestazione studentesca degli anni '70,
         
          durante la guerra in Vietnam, e non sapevo
          neppure che Berkeley e un po tutta l'area di San Francisco
         
          erano una zona ultra-radicale, dove in
          genere la gente votava  i democratici.(Tutte cose che ho saputo
          nei
         
          mesi successivi parlando con la mia
          famiglia, i professori all'interno del campus, e molti altri studenti;
          io
         
          comunque avevo scelto Berkeley perche'
          volevo vivere  e visitare in lungo e in largo la splendida
          California)
         
          Quindi finite le lezioni passavo molto
          tempo davanti all TV, soprattutto nel tardo pomeriggio dalle 15.00 in
          poi.
         
          Ma appena potevo cercavo immediatamente
          qualche discorso di Reagan, qualche sua intervista, qualche suo
          intervento
         
          durante i suoi tantissimi viaggi, oppure
          al Congresso, etc.
         
          Fin dall'inizio mi aveva impressionato il
          suo modo di parlare, ossia la semplicita' del linguaggio (tenga
          presente
         
          che era la prima volta che andavo negli
          USA, ed ero abituato alla politica all'Italiana, ossia al POLITICHESE,
          con i ns/
         
          politici che continuavano a parlare senza
          mai arrivare al dunque, con le solite frasi trite e ritrite  dove
          non si capiva
         
           mai dove volevano parare, oppure al
          solito linguaggio degli soliti cattocomunisti  sempre attenti a
          non infastidire
         
          nessuno per non perdere voti.)
         
          Nel sentire parlare Reagan rimanevo di
          pietra; quello diceva che L'Unione Sovietica era l'impero del male,
          che il comu
         
          nismo era il buio, non solo; poi parlava
          gia' allora di abbassare le tasse, di una presenza minore dello Stato
          nell'economia
         
          e nella vita del Paese; e poi parlava
          spessissimo dei giovani e dei problemi del mondo giovanile.
         
          Ma a parte i temi di cui discuteva, torno
          a ripetere era la schiettezza e la semplicita' con le quali esponeva
          le sue idee, sembrando
         
          quasi quasi un contadino. E quando parlava
          non aveva paura di nessuno e se ne fregava di tutti.
         
          Io un linguaggio simile in Italia non
          l'avevo mai sentito e  pensavo che se in Italia un politico di
          allora avesse detto simile cose
         
          l'avrebbero bruciato vivo !!! Quell'uomo
          mi aveva  entusiasmato, quasi folgorato.
         
          Poi un giorno mentre guardavo un discorso
          di Reagan in diretta, all'improvviso è entrata nella saletta una
          vecchia professoressa
         
          (che tra l'altro si occupava nel
          pomeriggio dell'accomodation dei nuovi studenti presso le famiglie
          americane, e che mi aveva aiutato
         
          all'inizio nel trovare la mia famiglia
          americana dove mi sono sempre trovato benissimo) e vedendo che ero
          attaccato alla TV ad ascoltare
         
           il Presidente, rimase molto
          sorpresa, negativamente si intende, perche' mi disse ascoltavo quel
          politico e mi fece capire tutta la
         
          sua insofferenza per quell'uomo.
         
          Un'altra volta  furono un gruppo di
          studenti arabi che gia' allora erano ben presenti negli USA, a
          chiedermi se non ero un matto
         
          ad ascoltare un personaggio simile. (da
          allora capii l'andazzo che circolava nell'area di San Francisco 
          e scoprii tutta la storia degli anni precedenti)
         
          Io sinceramente me ne sono sempre fregato
          e ho continuato a seguirlo , apprezzavo enormemente il suo feroce
          ottimismo contrapposto
         
          al grigiore del politici italiani, il suo
          piglio atletico , la sua simpatia era insomma l'immagine della forza
          della fierezza  della grandezza
         
          dell'America.
         
          Io vengo da una famiglia anticomunista,(
          ho fatto il militare a Villa Opicina, e a Trieste ho conosciuto la
          storia delle foibe, dell'Istria e della
         
          Dalmazia), ma è stato allora che sono
          diventato un liberista convinto,  grazie a Reagan che ho
          cominciato a detestare sindacati, chiesa Vaticana, partiti,
         
          intellettuali di destra e di sinistra, lo
          Stato padrone, lo statalismo, l'assistenzialismo, i cattocomunisti, le
          sinistre, i pacifisti, lo stato sociale,
         
          le  regole, gli art.18, e soprattutto
          l'onnipresente cultura della solidarieta' sociale della serie piangi e
          fotti, unita all'altra onnipresente cultura della
         
          concertazione della serie tutto diritti e
          niente doveri, tutto veti e ricatti (entrambe tanto care al presidente
          della Repubblica, al Presidente di Confindustria
         
          , ai sindacati e alla chiesa vaticana; a
          proposito di Presidente di Confindustria, da attento osservatore di
          tutti i fatti della nostra Italia ho notato una cosa
         
          che sono sicurissimo non sara' scappata
          neanche alla sua osservazione conoscendo la sua scrupolosita' e il suo spirito
          critico; durante la corsa alla
         
          presidenza di Confindustria tra i due 
          candidati, a un dato momento c'è stata la rinuncia di Tognana, e
          quindi Montezemolo a avuto via libera.Il giorno
         
          dopo alla Ferrari è scoppiato un grave
          incendio che se ben ricordo ha distrutto diverse vetture; che sia un
          caso ?)
         
          Adesso,Caro Professore, ho appena guardato
          i telegiornali, e ho visto le immagini nel nostro idolo con la Tacther,
          con Kohl, Gorbaciov;  e sono sincero; mi è
         
          venuto il magone. Le chiedo soltanto una cose se possibile; veda di scrivere sul Giornale un bel articolo su Reagan, che possa ricordare agli italiani liberali e liberisti, 
          quale gigante sia stato, i meriti che ha
          avuto,quale perdita sia stata  per tutto il mondo (Terro' il
          ritaglio dell'articolo nell'album di famiglia insieme a
         
          quello diPasolini Zanelli apparso questa
          mattina).
         
          E adesso  veniamo al presente; era da
          molto tempo che le volevo scrivere ma ero sempre un po indeciso, e ho
          colto quindi questa triste notizia.
         
          Molti anni fa leggendo alcuni suoi
          articoli, Lei si era lamentato giustamente del fatto che in Italia non
          s'inventa piu' niente, che L'italia è bella soltanto
         
          per i paesaggi e per venire a fare le
          ferie; non solo ricordo anche che una volta Lei ando in una scuola non
          ricordo se fosse liceo od Universita', tenne un
         
          incontro con molti studenti, e lei disse
          chiaro e tondo che in italia non s'inventa piu' niente rispetto invece
          agli studenti americani che una ne fanno, dieci
         
          ne pensano e trenta ne studiano; invito'
          insomma questi studenti a smuovere il culo, tirarsi su le maniche e
          mettersi a lavorare usando il cervello; e mi
         
          ricordo benissimo che quelli per poco non
          la picchiavano, queste furono le sue parole.(Questi caro professore
          sono i risultati di 40anni di solidarieta' sociale,
         
          di concertazione, di cattocomunismo, di
          buonismo-perbenismo-pietismo del clero e dei sindacati che hanno fatto
          diventare l'Italia la piu' grande fabbrica
         
          del mondo di fannulloni, ladri, parassiti,
          cialtroni, accattoni, farabutti,spudorati, mendicanti,pezzenti e pezze
          da culo che passano la giornata a chiedere gli aiuti di stato, a
          piangere e fottere,
         
          a discutere di conflitti d'interesse, di
          fascismo di comunismo, di mafia e antimafia, di processi e procure, di
          calcio e grande fratello, a riempirsi la bocca di soli diritti senza
          doveri, e per poi finire la settimana a menare le culatte in discoteca
          !!!Con una simile materia prima di merda , che futuro vuole che abbia
          l'Italia?)
         
          Dunque veniamo al dunque; a causa di
          questa enorme mancanza d'inventiva ,io mi sono sempre meravigliato del
          fatto che gli economisti del Polo, mi riferisco
         
          ai vari Pel/bru/cant/mart/Marz/rico/savo/balda,
          non abbiano mai pensato di creare un afondazione/think tank dove
          invitare tutti quegli studenti che hanno dei progetti
         
          di start-up da visionare ed eventualmente
          da sviluppare sullo stile del sistema americano (La stessa cosa vale
          naturalmente anche per gli imprenditori)
         
          Se questa cosa  non fosse possibile,
          sarebbe disposto Lei unicamente in forma privata e autonoma a
          visionare progetti d'impresa?
         
          Io abito vicino a Desenzano , e se fosse
          qui in zona o anche sul lago di Garda nelle prossime settimane, me lo
          faccia sapere, in modo da
         
          poterci incontrare da qualche parte.
         
          IMPORTANTE; se vorra' rispondermi, mi
          faccia sapere senza tanti giri di parole, se questo e-mail e altri
          eventuali messaggi futuri  che Le inviero'
         
          sono visibili solo a Lei oppure possono
          essere visti da altre persone.
         
           La saluto cordialmente e la
          abbraccio,
         
          Viva Trieste
         
          Viva l'Italia
         
           Alberto.
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