Pacifisti,
          coraggio, diteci qualcosa di pacifista
          La retorica pacifista dei nostri giorni l'abbiamo più volte
          denunciata dalle nostre pagine, ma l'indignazione cresce in questi
          giorni di grande mobilitazione per contrastare l'arrivo in Italia di
          Bush, uno dei "più grandi uomini della guerra", quando
          sistematicamente si ignorano le più grosse violenze, torture e
          nefandezze perpetrate ai danni di popolazioni innocenti e inermi
          sparse nel mondo. I segni della pace, contro i segni dell'orrore si
          traducono nella realtà dei fatti in un pacifismo a senso unico, di
          facciata, carico di retorica e luoghi comuni. Presuntuosi che
          vorrebbero insegnarci il significato della parola pace, anche se
          continuano ad usare i simboli che hanno rappresentato e continuano a
          simboleggiare sangue e morte, se ne fregano degli orrori e delle
          mostruosità che in parti lontane del mondo ancora oggi avvengono. Così
          nessuno si è indignato nell'apprendere che lo scorso 21 maggio è
          stata accolta con 9 voti a favore, 8 contrari e 2 astensioni la
          richiesta di sospensione
          dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale al
          Consiglio Economico e Sociale dell'ONU, su richiesta presentata
          dalla delegazione vietnamita al Comitato Onu sulle Organizzazioni non
          governative, per aver accreditato alla Commissione diritti umani di
          Ginevra Kok Ksor, Presidente della Montagnard Foundation e membro del
          Consiglio Generale del PRT, da loro ritenuto un terrorista*.
          Chi sono i Montagnard? Una minoranza etnica soggetta al massacro da
          parte di un regime comunista, che per proseguire indisturbato i suoi
          crimini, ha trovato valide alleanze nell'Onu per spegnere l'unica voce
          che fa luce su queste nefandezze: hanno votato a favore della
          richiesta vietnamita 
          la Cina
          , 
          la Federazione
          russa (che già nel 2000 aveva avanzato la stessa richiesta dopo che
          il partito aveva accreditato un legittimo rappresentante del
          Parlamento ceceno, mentre con metodi da Kgb veniva assassinato l'indimenticato
          inviato di Radio Radicale, Antonio Russo, impegnato a denunciare
          gli orrori dell'occupazione militare russa in Cecenia), Cuba, Iran,
          Sudan, Zimbabwe, Pakistan, Costa D'Avorio e India, che hanno
          vanificato il sostegno di Germania, Francia, USA, Camerun, Cile, Perù,
          Romania e Turchia. 
          Ad aggravare la condizione della comunità Montagnard in Vietnam,
          l'atteggiamento ostruzionista del governo cambogiano che, nonostante
          la denuncia da parte dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati,
          continua ad impedire, in violazione della Convenzione Onu sui
          Rifugiati, l'entrata nel paese.
          Su tutto questo non è stata proferita una sola parola dal popolo
          della pace, uno slogan, uno striscione, un palloncino, un
          fischietto... niente di niente.
          Il comunismo è morto, i suoi figli ancora no.
          Paolo Carotenuto, Napoli