12/06/2002

Risposta all’articolo apparso su IL GIORNALE di Lunedì 10 Giugno 2002.

 

Gentile Sig. Carlo Pelanda

Visto che appare al termine di ogni suo articolo la personale e-mail mi permetto di scriverLe un mio pensiero.

 

Non ho certo le doti di filosofo ne’ ho la pretesa di essere un intellettuale ma desidero comunque cercare di esprime il mio pensiero riguardo il tema della “Cultura della Destra”.

Innanzitutto concordo nel constatare la grande “occupazione” culturale della sinistra nei posti più importanti, quali l’istruzione, la televisione, il teatro, la magistratura e l’informazione in genere. Quando si pronuncia la parola “intellettuale” viene quasi distinto pensare ad una persona comunque di sinistra. Credo dunque che l’aspetto legato ad una “crociata” per diffondere la “cultura di destra “ sia non solo necessaria ma indispensabile. Credo nell’importanza della creazione di un manifesto che possa delineare la principale via da seguire e sottoscriverei senz’altro lo stesso anche se non sono ne un giornalista famoso ne’ un titolato professore e soprattutto “senza avere nessuna tessera di partito”.

Caro Sig. Pelanda però dissento su un punto molto importante, che è proprio quello di legare il nascente manifesto per la cultura ad un partito. Dico ciò perché ho letto sull’articolo apparso  lunedì 10 sul Giornale che si riferisce proprio agli addetti ai lavori di Forza Italia.  “Cosa possiamo fare di più, cari amici di F.I.?” afferma.

Creo che il manifesto debba necessariamente essere allargato ad un ipotetico centro destra in contrapposizione alla cultura di sinistra. Credo altresì che il manifesto debba prendere poi in considerazione anche l’Arte, valutando bene le attuali correnti ed indicazioni di importanti cambiamenti in atto. Credo che ogni aspetto della vita culturale non debba essere trascurata. Credo che sarebbe necessario creare un grande “cartello” realizzato da persone di cultura di alto profilo. Persone che non mancano certamente nel nostro paese.  Lei stesso abbandoni l’idea di farsi da parte in considerazione dell’enorme esperienza e professionalità che ogni giorno dimostra con il suo lavoro.

Cita infine la possibilità di una Fondazione della quale onestamente non ne conosco bene le finalità e la fattibilità, mi piacerebbe saperne di più.

Ho visitato il sito e credo che avrò bisogno di molto tempo per leggere bene tutto il materiale contenuto ma è senz’altro ben fatto e soprattutto contiene moltissimi spunti per riflettere.

 

Complimenti per l’ottimo prodotto editoriale, per il sito e per la Sua attività giornalistica.

 

Alberto