11/06/2002

 Gent.mo Prof. Pelanda, sono ancora io!
 Ho letto il suo bell'articolo pubblicato su "Il Giornale" lo scorso lunedì
 10 Giugno.
 Mi ha fatto enormemente piacere leggere cose che da tempo rimuginavo.
 Bene, desidero raccontarLe la mia esperienza (insignificante e avvenuta in
 un luogo sperduto).
 Siamo nel periodo aprile-maggio 2001 nel mio piccolo paese (Fermo, in
 provincia di Ascoli Piceno). Periodo di campagna elettorale; "temperatura"
 politica elevatissima; grossi nomi vengono a fare propaganda elettorale in
 un area tradizionalmente "rossa", da sempre in mano alla sinistra:
 addirittura Fini e Formigoni si scomodano!
 In tale ambiente così surriscaldato, decido di mettere un po' di impegno
 personale perchè mi sembrava che fosse giunto il momento di contribuire a
 contrastare seriamente l'egemonia dei comunisti. Da tempo covavo l'idea
che l'unico modo per contrastare efficacemente la loro supremazia fosse quello
 di sfidarli in campo culturale: ma come?
 Confesso che, secondo me, la semplice propaganda politica deve essere
fatta dai politici di professione e dai militanti di partito ed è utile
 soprattutto in tempo di elezioni. Ma non è sufficiente, serve fare di più.
 Le nostre idee, teorie dovrebbero essere studiate meticolosamente, un
 approfondimento serio ed un confronto dovrebbero venir fatti in primis tra
 noi stessi e poi in pubblico. Ragionamento ambizioso perchè gravato da un
 impegno privo di tornaconto e, considerati gli avversari in campo, non
privo di rischi.
 Certo, personalmente cerco di leggere quotidiani, riviste e libri
 utilizzando il poco tempo libero dal lavoro, ma non è sufficiente. Qualche
 persona culturalmente "solida" che guidi persone come me, un locale dove
 incontrare altri con idee simili e discuterne, un luogo dove poter anche
 prendere in prestito o leggere libri e riviste, ogni tanto un
 dibattito/conferenza con qualche grosso nome..........................
 sarebbero necessari.
 Avevo letto da qualche parte che un certo Dell'Utri stava occupandosi
 concretamente di "cultura" creando addirittura dei circoli specifici.
 Magnifico, mi sono detto! Qualcun'altro - molto più importante di me e
 dotato di un notevole spessore culturale -  ha capito che i comunisti si
 possono battere soltanto a lungo termine facendo e diffondendo
 "contro-cultura" (termine sicuramente molto politically correct e tanto
caro ai sessantottini).
 Visto che nel breve tragitto casa-lavoro ogni giorno passavo davanti ad
una villetta sovrastata da decine di bandiere di Forza Italia, AN ed altri
 simboli di quella coalizione, ho deciso di entrarci per chiedere
 informazioni.
 Si trattava di un comitato elettorale che temporaneamente aveva preso in
 affitto quei locali; sono stato ricevuto da una persona gentile che mi ha
 ascoltato e mi ha dato un biglietto da visita con numeri di telefono
 personali (e sul retro l'invito a votarla!). "Non so nulla di questi
circoli - ora sono/siamo molto occupati - mi contatti dopo le elezioni e le saprò
 dire perchè mi informerò a mia volta".
 Ora questa persona è assessore nel mio comune di residenza; raggiunta al
 telefono mi ha detto che ancora non ne sapeva niente, ma mi avrebbe
 telefonato dopo un po' per darmi le informazioni che chiedevo. Sto ancora
 aspettando! Nel frattempo, su internet vedo nascere siti e circoli animati
 dal mio stesso spirito.
 Dietro di me non c'è nessuno se non qualche altro individuo che la pensa
in modo simile. Dei miei parenti hanno addirittura organizzato una serata a
 casa loro con tanto di resoconto finale scritto............... hanno
chiesto in alto, loro. Addirittura a qualcuno di Forza Italia della provincia o
 della regione, non ricordo.
 Morale della favola? Chi ha intenzione di impiegare con entusiasmo il
 proprio tempo libero ed è pronto eventualmente anche a sostenere qualche
 spesa di tasca propria non viene nemmeno preso in considerazione! Verona
 docet: prevedo tante altre Sironi............... perchè c'è opportunismo,
 ambizione e, cosa tragica, semianalfabetismo!!!
 Per concludere mi ricollego ora al suo articolo: forse alla destra non
manca la Cultura, mancano le persone! Con alcune eccezioni - intendiamoci - e
Lei è una di quelle.
 Studi bene l'ambiente prima di dissipare le Sue energie e stia attento a
non sprecarSi! Siamo ancora al livello di animate discussioni al bar dello
 Sport.................
 Grazie per l'attenzione.
 Con la solita grande stima, cordiali saluti
 Michele Tombolini