15/06/2002

Caro prof. Pelanda;

 
        dopo la Tassa Occulta, Lei ha fatto di nuovo centro, mettendo il dito nella piaga della scarsa diffusione della cultura liberale.
 
        Ma il problema è che la sinistra, per i propri fini propagandistici, continua a fare credere che la cultura liberale è per definizione immorale.
 
        Ed il guaio é che questa subdola propaganda, spesso ha pure successo, soltanto perché i liberali "seri", salvo rare eccezioni, non possono presentarsi in pubblico, perché devono rimanere a casa, a "sgobbare", per mandare avanti le proprie aziende, i propri studi professionali, mantenere le proprie famiglie, e pagare le Tasse più alte d'Europa (più o meno occulte).  
 
        La sinistra invece, ha sia il tempo, che le risorse economiche, per formare numerosi politici di professione, che mantengono se stessi e le proprie famiglie, facendo politica attiva.
 
        Accade così, specie a livello locale (ma questo succede anche a livello nazionale) che le liste liberali risultano per lo più composte (fatte salve le solite eccezioni), da numerosi dilettanti, poco preparati politicamente, poco colti, e spesso avventurosi, i quali si dedicano alla cosa pubblica, soltanto perché a casa loro non hanno nulla di meglio da fare.
 
        In conclusione, anche Noi liberali dovremmo avre il coraggio di investire sui Nostri giovani più meritevoli, per formarli alla vita politica professionale, educandoli ad un sano senso di servizio a favore di tutta la Nazione.
 
        Solo così la cultura liberale potrà vincere tutti i pregiudizi, che la sinistra del paese continua a sollevare con successo nei confronto del "nuovo" che avanza.
 
        Cordiali saluti.
 
        L. C., Modena.