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            Scienza libera, contro i pregiudizi
           
            Con riferimento al discorso del Primo Ministro
            Blair, tenuto alla Royal Society, mi permetto di fare alcune
            considerazioni:
           
            Mi rendo conto della responsabilita' e delle
            preoccupazioni di un Capo di Governo che il proprio Paese non resti
            indietro nella competizione scientifica e tecnologica
            internazionale.
           
            Tuttavia l'esempio "di un gruppo di
            accademici che erano anche in affari nell'ambito delle
            biotecnologie" e' un chiaro caso di interessata applicazione
            delle scoperte scientifiche, cioe' di quel connubio tra scienza e
            sfruttamento delle scoperte, cosi' rischioso per l'Umanita' e che il
            Premier avrebbe fatto meglio a criticare che a prendere come
            esempio.
           
            Naturalmente, nel testo, il Premier non poteva
            definire abbastanza chiaramente i criteri per stabilire quando usare
            il termine "pregiudizio" e quando il termine
            "precauzione".
           
            Purtroppo di solito si usa il termine pregiudizio
            prima della catastrofe e il principio di precauzione dopo.
           
            Come nel caso della "mucca pazza",
            giustamente citato dal Premier ed in particolare:
           
            "Qui la scienza ha identificato un nuovo
            problema...... Non e' stata la cattiva scienza a diffondere
            "mucca pazza", e' stata la cattiva agricoltura".
           
            In verita' e' un chiaro esempio di errore della
            scienza (agroalimentare) scoperto poi da un'altra scienza (biologia)
            ma dopo qualche decina di anni (di questi esempi sarebbe
            interessante stilare una casistica). Il che da' ragione al concetto
            di "precauzione" e non a quello di
            "pregiudizio".
           
            Nel caso specifico il Governo inglese, Primo
            Ministro Lord Major, era pero' al corrente che la causa del morbo
            derivava dai mangimi artificiali, e tale verita' e' stata tenuta
            nascosta ai consumatori, continuando ad esportare tali mangimi.
           
            Ora, dal momento che il Premier afferma con
            chiarezza nel suo articolo "Nulla dovrebbe limitare il
            principio di precauzione ......." e ringraziandolo per la sua
            dichiarazione, ritengo che sarebbe utile dare a tale principio un
            supporto oggettivo.
           
            Mi rendo anche conto della difficolta' della sua
            applicazione, ma si potrebbe intanto chiedere al Premier di
            promuovere a livello internazionale il principio giuridico per cui:
           
            "Qualunque scienziato e/o
            ricercatore che venisse a conoscenza degli effetti negativi
            dell'applicazione di una scoperta e/o invenzione e' obbligato a
            comunicarlo all'Autorita' Internazionale competente la quale a sua
            volta deve comunicarlo all'opinione pubblica.
           
            Fermo restando il diritto di qualunque
            soggetto giuridico di qualunque paese di citare in giudizio chi
            continuasse ad applicare la tecnologia in questione".
           
            Questo consentirebbe di arginare piu' rapidamente
            i danni in tutti quei casi nei quali non fosse stato
            sufficientemente applicato il principio di precauzione.
           
            Consentirebbe altresi' alla scienza di non
            sentirsi legata, nel suo lavoro, da considerazioni etiche.
           
            Rimarra' poi da stabilire cosa e'
            "male", ma questo fa parte del cammino filosofico dell'Umanita'
            che pero' potra' intanto contare su uno strumento per poter
            proteggere i valori etici acquisiti.
           
            Con i migliori saluti
           
            Paolo Roberto Imperiali
           
            Translation
           
            Free Science, against prejudices
           
            As far as the Prime Minister Blair speech at
            Royal Society is concerned, I would like to do some considerations:
           
            I understand the responsibilities and worries of
            a Chief of a Government that his own Country does not remain behind
            in the international scientific and technological competition.
           
            However, the case "of a group of
            academicians, who were also in business in the field of
            biotechnologies" represents a clear example of interested
            application of the scientific discoveries, i.e. of that union of
            science and exploitation of discoveries, which is so hazardous for
            Humanity and should have been criticized by the Premier and not
            taken as example.
           
            Naturally, in the text, the Premier could not
            define clearly enough the criteria to establish when it is possible
            to talk abour "prejudice" and when it is possible to talk
            about "precaution".
           
            Unfortunately we usually talk about "prejudice"
            before the catastrophe, and we talk about "precaution"
            afterwards.
           
            As in the case of the "mad cow disease",
            which has been rightly quoted by the Premier and in particular when
            he said:
           
            "Here science has identified a new problem
            ...... Not bad science spread the "mad cow desease", but
            bad agriculture did it".
           
            In reality, it is a clear example of mistake made
            by science (agroalimentary) discovered later by another science (biology)
            but after some decades (it would be interesting to do a
            casuistry of these examples). And that gives reason to the concept
            of "precaution" and not to the "prejudice" one.
           
            In this specific case, the U.K. Government, Prime
            Minister Lord Major, knew that the cause of the disease came from
            artificial fodders, and this truth was concealed to consumers, going
            on exporting these fodders.
           
            Now, since the Premier clearly says in his
            article "That nothing should limit the principle of precaution
            ...." and thanking him for his declaration, I think it would be
            useful to give an objective support to such a principle.
           
            I know the difficulty of its application, but in
            the meanwhile we can ask the Premier to internationally promote the
            juridical principle that:
           
            "Any scientist and/or researcher,
            who discovered the negative effects of the application of a discover
            and/or invention, is obliged to communicate it to the competent
            International Authority that in its time must communicate to pubblic
            opinion.
           
            Naturally anybody in any country can sue
            those who go on applying this technology".
           
            That would more rapidly limit damage in all those
            cases where the precaution principle was not sufficiently applied.
           
            And science would not feel bound, in its job, by
            ethical considerations.
           
            Then, we will have to establish what is
            "bad", but this is part of the philosophical path of
            Humanity, who could anyhow count on an instrument in order to
            protect the ethical values acquired.
           
            Kind regards
           
            Paolo Roberto Imperiali
           
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