La
trappola è cominciata a scattare. La
banda del buco, i successori ideologici e governativi degli inventori
della “questione morale”, hanno lasciato un’eredità di
disavanzo ancora peggiore di quella che si pensava a marzo 2001. Si
parla di 34.000 miliardi di povere lirette: niente male per il governo
passato che ha pontificato ex- cathedra sul risanamento delle finanze
e la bravura ad entrare (come servi sciocchi penso) in Europa. Ma
si sa, la menzogna accoppiata alla virtù di facciata è sempre stata
l’asse portante del comunismo e del catto- comunismo nostrano. Non
si può rimanere intelligenti sotto un’ideologia, così scrive il Prof Alain Besançon, al proposito di nazismo
e comunismo. I
nostri eroi, al potere dopo il crollo del muro di Berlino ed aiutati
dalla congiura dei poteri stranieri e forti (prof Ilari!) e dal colpo
di stato mediatico- giudiziario ( Boniver
+ Cicchitto!) aggiungendo ai
precedenti e storici crimini contro la verità, le nuove menzogne,
certamente prenderanno il Premio Nobel della furbizia, non quello
della correttezza. E’
anche vero che l’economista Cipolla insegnava che le leggi
fondamentali della stupidità umana sono trasversali e costanti e
quindi anche in altre formazioni esiste un forte connotato di stupidità,
temo che per il partito DS (traducibile anche in Della Sola) il
connotato sia più forte. Non
è pensabile infatti che una voragine di 34.000 miliardi non sarebbe
stata controllabile nel futuro con evidenza. A
questo buco vanno aggiunti tutti i crediti fasulli che il fisco si è
inventato con le cartelle pazze e con crediti di fantasia (per loro) e
di improperi per i cittadini. Cipolla
in un’edizione tranchant spiegava come la stupidità sia non solo
trasversale ma anche costante ed individuava un 20% di stupidi anche
tra i Premi Nobel. Ma
stavolta è andata male: la “sola” al Paese, come si dice in
romanesco spiccio, sarebbe stata occultabile solo con la vittoria
dell’Ulivo, non adesso, anche perché l’Ulivo ma anche il Sedano-
rapa, la Margherita spampanata ed altre piacevolezze ortofrutticole,
avendo dato per scontato che perdevano le elezioni con disonore, hanno
pensato bene di fare terra bruciata e di avvelenare i pozzi (sempre
Cicchitto). Non
so se sia vero che in un importante vocabolario inglese sia stato –
a suo tempo- inserito il verbo “to badogliate” che significherebbe
perdere e tradire con disonore. Se
così fosse, noi potremmo creare una serie di neologismi che vanno da
“to sole” (da sola, quindi dare fregature) a “to dalemize”, da
“to veltronize” a “to rutellize”, per finire al più eccelso,
al sovrano l’imperiale “to leninize”. E
poiché la certificazione dei bilanci è sempre stato un optional o
un’arte magica come mostrerebbe la vicenda della Telecom Serbia, al
termine “marketing” per indicare le prospezioni di mercato anche
estere, proporrei di sostituire il termine “marketting” non fosse
altro per l’abitudine romana di raddoppiare le consonanti. E
per continuare su questa linea di sfottò molto ruspante e
“burino” dobbiamo passare dal “cazzegment” dei precedenti
governi ad un “management” moderno. Un
metodo per mettere una pezza sia pure a colori ci sarebbe: dal momento
che il neo Presidente del Consiglio chiederà per il Dpef una
consulenza a Bruxelles, sarebbe il caso di “scansare” tutti coloro
che per anni, da Bruxelles hanno fatto i “laudatores” dei Governi
di centro –sinistra o centrino- sinistra. Costoro
infatti oltre a difendere le loro rendite di posizione e di poltrone e
le loro furbate spicce, daranno sempre e comunque un’ intepretazione
delle regole di Bruxelles tale da difendere le precedenti posizioni
“castranti” del Paese. Castranti perché sempre si sono ritorte a
danno del Paese e di coloro che lavorano con serietà. Utilizzando
la regola psicologica della ristrutturazione in positivo, bisogna
cominciare da una discontinuità “evidente” con le frittate e i
taroccamenti delle precedenti edizioni: bisogna rompere – senza un
malinteso senso di patria, anzi l’amor di patria in questo caso è
scoprire le piaghe e curarle- con
l’abitudine di dare continuità con i conti precedenti. La
“sola” di 34.000 miliardi dà questo diritto ed evitare i pozzi
avvelenati, anche a Bruxelles, dall’esercito “comunista” in
ritirata è grande forma di saggezza. Ci
sono esperti italiani non legato al carro dei compagni, ci sono
specialisti di bilancio spagnoli, inglesi, irlandesi, belgi a cui
chiedere, nell’interesse dell’Europa, l’interpretazione
autentica delle regole di bilancio statale, ed anche le tecniche
altrui, non
l’interpretazione “taroccata” e filo burocratica: ci sono poste
attive da poter inserire, ci sono parametri flessibili da usare a
favore e non contro, ci sono valutazioni non punitive per il nostro
Paese da utilizzare. In
altre parole: dovendo ristrutturare il Dpef 2001 aggiungiamo i +
positivi e togliamo i – (meno), trasformando anche posizioni
negative in positive, proprio quelle negatività che hanno favorito il
monopolio dei lacchè del regime defunto il
13 maggio. Coraggio,
Italia carissima, ce la puoi fare anzi, ce la devi fare. Gian
Carlo Colombo
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caro prof Carlo, |