22/01/2003

COMUNICATO STAMPA

 

Il Comitato Nazionale per la Giustizia comunica che in data 14 gennaio ha inviato al Presidente della Repubblica la seguente lettera

«Illustrissimo Signor Presidente,

il Comitato Nazionale per la Giustizia (CNG),  nato per tutelare tutti i cittadini dalle ingiustizie di ogni potere incontrollabile ed incontrollato,

di fronte all’incivile fenomeno degli scioperi selvaggi nei servizi pubblici;

di fronte alla insopportabile facilità di ricorso a forme di lotta che mettono a repentaglio le libertà, la sicurezza, la salute, l’economia di intere città e regioni;

accertato che il cittadino in ogni caso non è e non può essere la controparte della conflittualità sindacale, né tanto meno rimanere vittima di strategie improntate al ricatto o a reconditi disegni politici;

considerato intollerabile che si scarichi sui cittadini la crisi di rappresentanza e credibilità dei sindacati, ormai da tempo più interessati alla politica che alla effettiva tutela dei diritti dei lavoratori;

constatato il fenomeno (inaudito nelle altre nazioni d’Europa) di scioperi che disconoscono contratti pur sottoscritti dalle maggiori organizzazioni sindacali;

accertato che tale situazione di disordine e di sostanziale impulso rivoluzionario, che non può essere ulteriormente tollerata per i danni che procura a tutti i cittadini, dipende principalmente dalla cronica mancanza di una normativa che definisca i poteri e i limiti di una realtà sindacale oggi messa sempre più in discussione dagli stessi soggetti che pensa di rappresentare;

si rivolge  a Lei, Signor Presidente, che già altre volte è autorevolmente intervenuto, anche esercitando la facoltà di cui all’art. 87 della Costituzione, mostrando piena attenzione agli aspetti costituzionali della vita politica (su informazione, legge Gasparri, equilibri internazionali, costruzione europea, potere di grazia) affinché  intervenga a sanare la gravissima situazione che si è venuta a creare nel mondo sindacale in conseguenza del predetto vuoto legislativo, esercitando anche in questa circostanza il potere di inviare apposito messaggio alle camere onde sollecitare l’attuazione dell’art. 39 della Costituzione, unico strumento, ormai, per riportare ordine nel mondo sindacale ed impedire la penalizzazione dei cittadini da ulteriori illegittime intemperanze.

La ringrazio per la Sua cortese attenzione.

Ossequi.

Perugia, 14 Gennaio 2004

F.to Avv. Giacomo Borrione

Presidente»

 

Il C.N.G., in sostanza, auspica che il Presidente della Repubblica intervenga non solo quando è tirato per la giacchetta, bensì senta il dovere di esercitare una delle principali facoltà concessegli dalla Costituzione al fine di tutelare i cittadini da una anarchia sindacale oggi incontrollata e, forse, ormai incontrollabile.

*     *     *

 Il C.N.G., inoltre, ha spedito al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per la Giustizia, al Ministro per i rapporti con il Parlamento ed ai Presidenti dei due rami del Parlamento la seguente lettera in ordine alla riforma della giustizia con la  quale critica fortemente le resistenze conservatrici che trovano troppo spazio nella stessa maggioranza di governo:

«Il Comitato Nazionale per la Giustizia presa visione del disegno di legge di riforma della giustizia per il quale è iniziato l’iter parlamentare in Senato;

  • Rilevato che la proposta riforma si limita a prevedere una diversa disciplina, sia pur nettamente migliorativa, dell’accesso in magistratura e della progressione nella carriera dei magistrati;

·        Tenuto conto, peraltro, che non attua un’effettiva separazione delle carriere fra pubblici ministeri e giudici che rimangono compresi in un’unica categoria di magistrati, nella quale viene consentito il passaggio, sia pure con l’introduzione di determinati limiti temporanei e logistici, dall’una all’altra funzione;

·        Ritenuto che tale riforma, facendo riferimento ad una semplice distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, che peraltro è già presente nell’attuale ordinamento, è del tutto insoddisfacente perché non si indirizza ad una radicale e organica riforma del sistema giudiziario che ne elimini le attuali gravi disfunzioni;

Critica fortemente questo modus operandi e fa presente la necessità di procedere ad una reale e globale riforma della giustizia che preveda la  effettiva separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri e la costituzione di due distinti organismi per le due categorie, in sostituzione del Consiglio Superiore. È necessario inoltre che tale riforma preveda anche l’abolizione dell’attuale sezione disciplinare e la costituzione di due distinti organi o commissioni di disciplina composti quasi interamente da persone estranee alla magistratura, nominate dal Parlamento o dal Presidente della Repubblica, con la partecipazione soltanto di uno o due magistrati in rappresentanza della categoria. Ciò al fine di evitare il giudizio disciplinare da parte dei giudici sui giudici, molto spesso divisi tra loro in correnti estremamente politicizzate.

Per quanto riguarda poi la categoria dei pubblici ministeri, il Comitato ritiene che questi debbano essere inquadrati, conformemente al loro ruolo giudiziario, nell’organico dell’Avvocatura dello Stato.

Tale riforma deve inoltre essere indirizzata:

a)                  ad una nuova disciplina della responsabilità dei magistrati;

b)                  all’attuazione integrale del “giusto processo”;

c)                  alla revisione del Tribunale dei Ministri;

d)                  all’abolizione del cosiddetto “concorso esterno”;

e)                  alla restituzione delle indagini alla polizia giudiziaria, autonoma rispetto ai P.M., prevedendo – in casi specifici ed espressamente previsti - l’intervento del magistrato;

f)                   alla reintroduzione, nel nostro ordinamento costituzionale, in aderenza a quanto avviene in altre nazioni della U. E., dell’immunità parlamentare e della sospensione dei procedimenti nei confronti delle alte cariche dello Stato.

Perugia, 14 gennaio 2004 

Il Segretario    il Presidente

f.to dott. Gianfranco Sassi f.to Avv. Giacomo Borrione»

 

*     *     *

 

per adesioni al Comitato Nazionale per la Giustizia rivolgersi ai seguenti indirizzi:

 

Piazza Italia n. 9  06121 – Perugia

 

e-mail: giacomo.borrione@tiscali.it