Egregio Professor Pelanda, non manco mai di leggerla sul Giornale, e spero di poterla reincontrare a Lecco, Le scrivo per esporle le mie perplessità sull'attuale momento politico finanziario, non vorrei che tutte le polemiche scatenate da una sinistra che ormai è come una bestia ferita a morte e che tenterà con qualsiasi mezzo di ribaltare la volontà popolare ed impedire che il governo lavori liberamente, finiscano per impedire il tanto sospirato cambiamento.
Oltre tutto dobbiamo mettere in conto
anche gli effetti della recessione mondiale che sta colpendo prima di
tutto l'economia guida del pianeta cioè gli usa, anche se, io penso
solo in maniera transitoria tanto che ho ritenuto oppurtuno
investire dati i livelli attuali un po di soldi nel Nasdaq,che ne
pensa?Dobbiamo scontare anche l'effetto devastante degli attentati alle
torri gemelle, se non ricordo male Lei nel suo libro "Lo
stato della crescita" punta proprio il dito sui fattori che
determinano uno stop alla diffusione del benessere collettivo identificandoli
in pieno, non più conflitti da guerra fredda ma crisi locali molto
forti, che creano disordini a livello mondiale oltre che azioni di
gruppi terroristici.In poche parole secondo Lei ci dobbiamo aspettare
una battuta d'arresto breve come spero o siamo di fronte ad un vero
problema che rischia di aprire scenari foschi?
Con i miei più cordiali saluti
fulvio valagussa
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