|     Gentile Signor Pelanda,da quando l'ho scoperto, ho letteralmente "saccheggiato"
      il
 suo sito leggendomi tutti  gli articoli di politica estera, della
      quale sono un grande
 appassionato: molte delle sue riflessioni e delle sue conclusioni sono, da
      tempo, anche
 le mie, ma alcune delle sue considerazioni non mi trovano completamente
      d'accordo.
 Do per scontate varie premesse che comunque lei conosce bene
 perchè sono le stesse dei suoi ragionamenti e salto al punto:
 non credo al "ricatto tecnologico" USA verso l'Europa:
 secondo me lo Scudo Antimissile (APMB) è una "carta truccata"
      come già le Guerre Stellari di
 Reagan.
 Si basa sull'ipotesi di minaccie in astratto possibili ma inpratica assai difficilmente attuabili da qualsiasi Stato o Organizzazione:
      la Cina è "cattiva" ma saggia, gli arabi integralisti ma
 succubi, le mafie se ne fregano, Bin Laden sa che è più efficacie il
      terrorismo a
 "bassa intensità" senza follie da film hollywoodiano...
 In sintesi, chi vorrebbe attaccare gli USA in grande stile
 (senza essere prima bruciati
 dal controspionaggio?) è troppo debole e/o stupido, chi
 potrebbe/potrà è troppo saggio.
 
 Questo per la parte "politica".
 Credo poi che anche tecnicamente lo Scudo sia un buco
 nell'acqua: ho seguito la vicenda  su riviste specializzate lette in
      biblioteca d'Aeronautica a
 Milano e pare che a tutt'oggi gli esperimenti siano sostanzialmente
      fallimentari
 e con scarse possibilità di miglioramento (anche in 10 anni), vista
      l'estrema
 complessità del problema di centrare un razzo con un'altro missile...
 
 Di vero, in tutta questa storia, ci sono, ora, solo i milioni
 di dollari elargiti a Boeing, Lockheed-Martin & co.: insomma, sussidi
      pubblici
 surrettizi: e poi hanno il viso di metterci in croce perché l'A380 ha
      anche
 finanziamenti statali!
 Faccio notare che, nato da poco il progetto APMB, è stato
 tagliato quello degli aerei ipersonici, finanziato per ben 10 anni e che
      voleva avere dei
 diretti ritorni commerciali...dove sta il trucco?
 Infine, di tutto questo gli americani sono ben consci, visto
 che sulle "loro" riviste non perdono occasione di fare le buccie
      ad Airbus Industrie,
 male organizzata, semi-statale, lanciata in progetti di inutile "grandeur"
      (A380)...è invece
 essenziale realizzare quest'aereo, per poter domani costruire i grandi
      cargo
 militari a lunghissimo raggio.
 
 Insomma, io non credo che il divario tecnologico (militare)
 sia così grande: manca invece la capacità (intellettuale) di organizzare
      e guidare
 forze armate di raggio intercontinentale...speriamo che arrivi presto una
      guida
 politica unitaria e che
 basti a riparare a questa mancanza.
 
 Lei cosa ne pensa?
 
 Mi scusi per la lunghezza eccessiva e per la prova un po'
 libera...ho cercato di sintetizzare;
 
 cordialmente suo,
 
 Giovanni Briganti
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