28/02/2004

Egregio dottore,

ho letto con interesse il suo articolo su i giornale in data odierna, riguardante gli errori dei governi di centro sinistra. E un'analisi storica le cui motivazioni sono semplici e comprensibili in termini generali sull'economia complessiva. Quello che manca, a mio avviso, sono le cifre, in assoluto, del disastro dei conti dello stato. Cifre che non si riesce a trovare da nessuna parte. Dette e ridette, come l'ultima dei circa 30 mila miliardi a cui è stato fatto riferimento dal ministro Tremonti. Cifra contestata  dalla sinistra e messa nel dimenticatoio dalle stesso ministro Tremonti con la dichiarazione di "pace" fatto subito dopo. Ma in concreto nulla, solo parole o analisi economiche generali come quelle riportate nel suo articolo.
Credo che sarebbe utile per i cittadini conoscere qualche elemento probante con delle cifre attendibili che  lo stato (amministrazione) dovrebbe conosce e, comunque, essere in grado di reperire. E il governo è in grado reperire e comunicare o lo stato è una cosa a se stante dove il governo non può entrare.
Quest'ultima ipotesi mi pare la più probabile e allora, parafrasando Totò, a che serve il governo (la serva) se il governo non serve (non è in grado)?
Personalmente, invocando la legge 241, ho chiesto alla cassa deposito e prestiti di conoscere le cifra dei vari ripiani che i governi hanno fatto ai comuni italiani. Risposte cortese: è un lavoro lungo, difficile, ci vuole pazienza. Risposte concrete zero. Mi ero interessato a questo fatto avendo visto un  servizio televisivo, di uno o due anni fa su tg5, lodare i servizi negli asili e nelle scuole elementari ( di competenza comunale) nel comune di Bologna. So per  certo che in più occasioni il comune di Bologna è stata ripianato dallo stato, ovvero dai governi, dopo la solidarietà nazionale cui ha fatto riferimento anche nel suo articolo. Pertanto quel servizio, privato dalla verità storica sulle entrate extra del comune di Bologna, è un falso che mente e fa vedere l'efficienza amministrativa del comune fatta con i soldi "nazionali" e non quelli comunali. 
Questi fatti, più semplici e di immediata comprensività, vanno raccontati unitamente alle analisi profonde come quelle riportate nel suo interessante articolo: 
 
La saluto con ammirazione. Fabio Lazzara - Genova