14/02/2003

Beh qualcosa di meglio di ciò che c'è oggi si può fare, senza peccare di idealismo.

Sicuramente in Italia, ma anche a livello mondiale.
C'è ad esempio un mio vecchio pallino sulla "flessibilità delle durate brevettuali".
Mi spiego, se un 'azienda realizza un farmaco innovativo come meccanismo d'azione, ad esempio un inibitore della Agiotensina 2, ha realizzato un passo importante che è costato ingegno e miliardi di USD, se un'altra azienda, con una piccola modifica di un legame molecolare, realizza un nuovo Inibitore dell'Agiotensina 2, fa un passettino che alimenta la concorrenza ma che non ci aiuta a vivere meglio, la durata dei brevetti è però uguale, questo per me è assurdo.
 
Pensi ad esempio agli ACE inibitori: dopo che BMS ha lanciato il Captopril, ne sono seguiti altri 14 sviluppati da altre multinazionali dove (ad eccezione dell'Enalapril) l'aspetto innovativo era assai modesto ma le coperture brevettuali assai ampie. Oppure ancora più macroscopicamente a quello che sta succedendo sugli ipocolesterolizzanti.
 
Ovviamente non è compito dell'Italia discutere questo tema (anche se i certificati di protezione complementare sono un fatto tutto italiano), ma in Italia si può fare sicuramente qualcosa per dare qualche regola in più, e le assicuro, basterebbe poco.
 
Io penso di capirci parecchio di queste cose, e siccome ormai sono un "esperto" ben pagato per dare consigli nel settore, e posso permettermi di darli solo a chi ritengo ne faccia un uso eticamente corretto (secondo ovviamente il mio concetto di etica), beh, mi son detto, perchè non darne qualcuno al Ministro della Sanità?
 
Tenga conto che nel marciume del comparaggio ai miei tempi ci ho mangiato anch'io, quindi non voglio fare l'anima bella, semplicemente "la persona informata dei fatti".
 
Saluti
 
Loris
19/02/2003

Interessante la lettera di Giovanni Gualtiero, che da ancor di più il senso del dibattito aperto che un sito come questo deve ospitare.

Molte cose dette da Giovanni sono interessanti, ma una proprio non la capisco: ma chi lo ha detto che le dittature si devono combattere?
 
Caro Giovanni, lei dimostra di conoscere il Diritto Internazionale ed anche la storia, come può scivolarmi su una simile buccia di banana, ma santo iddio chi ci dà il diritto di decidere quale sia il sistema più adatto a governare un paese, guardi che il suo "le dittature vanno combattute" è il paradigma di tutto quello che in seguito ha fatto la propaganda americana, dal 1919 in poi.
 
Personalmente sono convinto che la Democrazia non sia affatto il miglior sistema possibile, tuttavia non mi permetterei mai di dire che le "democrazie vanno combattute" è singolare che proprio voi "democratici" vogliate (sempre democraticamente) combattere chi preferisce un diverso sistema di Governo.
 
 
Saluti
 
 
Loris Cereda