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 Beh qualcosa di meglio di ciò che c'è oggi si può fare, senza peccare di idealismo. 
          Sicuramente in Italia, ma anche a livello
          mondiale.
         
          C'è ad esempio un mio vecchio pallino
          sulla "flessibilità delle durate brevettuali".
         
          Mi spiego, se un 'azienda realizza un
          farmaco innovativo come meccanismo d'azione, ad esempio un inibitore
          della Agiotensina 2, ha realizzato un passo importante che è costato
          ingegno e miliardi di USD, se un'altra azienda, con una piccola
          modifica di un legame molecolare, realizza un nuovo Inibitore dell'Agiotensina
          2, fa un passettino che alimenta la concorrenza ma che non ci aiuta a
          vivere meglio, la durata dei brevetti è però uguale, questo per me
          è assurdo.
         
          Pensi ad esempio agli ACE inibitori: dopo
          che BMS ha lanciato il Captopril, ne sono seguiti altri 14 sviluppati
          da altre multinazionali dove (ad eccezione dell'Enalapril) l'aspetto
          innovativo era assai modesto ma le coperture brevettuali assai ampie.
          Oppure ancora più macroscopicamente a quello che sta succedendo sugli
          ipocolesterolizzanti.
         
          Ovviamente non è compito dell'Italia
          discutere questo tema (anche se i certificati di protezione
          complementare sono un fatto tutto italiano), ma in Italia si può fare
          sicuramente qualcosa per dare qualche regola in più, e le assicuro,
          basterebbe poco.
         
          Io penso di capirci parecchio di queste
          cose, e siccome ormai sono un "esperto" ben pagato per dare
          consigli nel settore, e posso permettermi di darli solo a chi ritengo
          ne faccia un uso eticamente corretto (secondo ovviamente il mio
          concetto di etica), beh, mi son detto, perchè non darne qualcuno al
          Ministro della Sanità?
         
          Tenga conto che nel marciume del
          comparaggio ai miei tempi ci ho mangiato anch'io, quindi non voglio
          fare l'anima bella, semplicemente "la persona informata dei
          fatti".
         
          Saluti
         
          Loris
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 Interessante la lettera di Giovanni Gualtiero, che da ancor di più il senso del dibattito aperto che un sito come questo deve ospitare. 
          Molte cose dette da Giovanni sono
          interessanti, ma una proprio non la capisco: ma chi lo ha detto che le
          dittature si devono combattere?
         
          Caro Giovanni, lei dimostra di conoscere
          il Diritto Internazionale ed anche la storia, come può scivolarmi su
          una simile buccia di banana, ma santo iddio chi ci dà il diritto di
          decidere quale sia il sistema più adatto a governare un paese, guardi
          che il suo "le dittature vanno combattute" è il paradigma
          di tutto quello che in seguito ha fatto la propaganda americana, dal
          1919 in poi.
         
          Personalmente sono convinto che la
          Democrazia non sia affatto il miglior sistema possibile, tuttavia non
          mi permetterei mai di dire che le "democrazie vanno
          combattute" è singolare che proprio voi "democratici"
          vogliate (sempre democraticamente) combattere chi preferisce un
          diverso sistema di Governo.
         
          Saluti
         
          Loris Cereda
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