Caro Professore, oggi mi sono riletto, dopo lunghissimo tempo, il suo saggio dell'ottobre 1999: "fantageopolitica: o fuori dalla Nato o nucleo occidentale" e le confesso che di nuovo ho sentito quel brivido lungo la schiena che si prova quando si è sfiorati da un fantasma che pare anche troppo reale.
Vorrei chiederle se lo ha mai concluso o
se è rimasto così incompleto.
Comunque alla luce di quanto sta avvenendo
in questi giorni mi sembra che non sarebbe male riprenderlo in mano e
farci le opportune verifiche. Mi ricordo che anche Aldous Haxley
riprese in mano New Brave World e dovette constatare che parecchie
delle sue previsioni si erano puntualmente avverate.
Ci sono alcuni punti che la pregherei di
chiarirmi.
Al paragrafo 2.3 lei ipotizza (credo) che
gli americani stiano gestendo piani antiterrorismo molto avanzati: non
credo lo facessero allora ma neppure oggi, purtroppo.
Richiamo la sua attenzione sulla
disgraziata serie di avvelenamenti da antrace che in barba a tutti gli
sforzi non ha mai fornito uno straccio di colpevole. Le confesso che a
me fa molta più paura del crollo delle Torri, proprio per l'incapacità
del sistema a bloccare gli attentatori o a scoprirli, quando ormai
l'allerta era già stata data. Se si immagina questo attentato come un
avvertimento mafioso mi rendo perfettamente conto della necessità
assoluta di Bush di attaccare l'Irak. Per quel che può servire!
Nello stesso paragrafo poco oltre
lei immagina il sistema di controllo puntuale degli USA. Ma anche
questo non ha funzionato: ricorderà benissimo il caso di quegli
sniper padre e figlio che tennero in scacco Washington per settimane.
Dunque gli Stati Uniti non hanno proceduto
come lei giustamente immaginava, oppure non ci sono riusciti. Direi
che nelle proiezioni fantastiche le tecnologie funzionano meglio della
sociologia: basti pensare alle proteste sollevate dappertutto per la
violazione della privacy.
Nel suo scenario il punto debole del
sistema occidentale è l'Italia; mi piacerebbe sapere come inquadra
gli avvenimenti di questi giorni che vedono la Germania e la Francia
muoversi alla ricerca di un sentiero che li renda indipendenti dagli
USA da un lato e dominanti in Europa dall'altro. Tuttavia se lei ha
l'impressione che gli USA conducano una politica estera improvvisata e
dilettantesca cosa ne dice di quella di questi due paesi? In questo
senso mi pare davvero che il Berlusca abbia ragione quando dice che le
sinistre hanno perso la testa.
Non voglio disturbarla oltre: la prego di
gradire i miei più vivi ringraziamenti e i complimenti più sentiti
per questo suo piccolo capolavoro.
Sergio T.
Milano
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