Gentile Professore
Ho letto con molto interesse il suo articolo riguardante la RAI,
pubblicato sul "Giornale" di lunedì 25 Febbraio.
Per prima cosa Le devo dire che concordo pienamente con le sue
considerazioni.
Vorrei, inoltre, sottoporre a questo forum un'idea che ho da
parecchio
tempo.
Scrivo.
Si parla di servizio pubblico; cos'è? Io intendo una serie di
trasmissioni, una serie di produzioni atte a svolgere, a fornire, un
servizio vero al
cittadino. Informazioni e news 24 ore su 24, informazioni di
protezione
civile, informazioni sulla salute, programmi tesi a promuovere lo
sviluppo
di arti minori, atti a promuovere, a favorire, nuovi
cantanti, nuovi
attori, nuovi artisti in genere, ecc.
Chi se ne occupa? Ecco il cuore della mia idea: a periodi regolari
gli
organi istituzionali stabiliscono quali devono essere le
trasmissioni di
pubblica utilità da trasmettere e poi fa un'asta, una gara. Vince
l'emittente che garantisce maggior qualità realizzativa, minor
costo,
miglior fascia oraria, ecc. Lo Stato paga l'emittente affinché
questa
produca e trasmetta tali programmi e attinge ai fondi del canone
televisivo.
Tutto ciò presuppone, ovviamente, una RAI completamente privata
(ci fu
anche un referendum che andava in questa direzione).
A mio avviso potremmo ottenere una buona qualità del vero
servizio
pubblico, una sana competizione tra diversi protagonisti
dell'"etere".
Chiaramente, in questa sede, ho descritto l'idea; essa andrebbe
sicuramente perfezionata al fine di essere applicata. Non mi
spiego perché nessuno la
proponga.
Desidero sottoporre l'idea alla discussione di questo forum.
Saluti
Antonio Monesi
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