Satira, satiri e satrapi.
Egregio Professore.
L'intellighentzia catodica, riunita a convegno, ha sancito che la
satira
televisiva è finita in un flop.
Niente di più sbagliato, la satira televisiva è solo stata
seppellita
dagli stessi che ne hanno pianto solo ieri la
morte, seppellita da molti anni.
Occorre pacatamente spiegare a questi tecnici del tubo catodico,
non privi
di capacità d'intendere, che quella fatta
da loro non è satira, ma è irrisione becera e ingiustificata
dell'avversario, che alla lunga produce effetti contrari a quelli
voluti.
La satira vera è quella fatta ad esempio da Giannelli con le sue
magistrali e geniali vignette sul Corrierone, è quella che punge
in punta di spillo, è una sfregatina data con un ramo di rosa. La
satira
non è la coprofagia mentale fatta con la clava del bifolco.
Mi sanno dire poi, questi signori, per quale ragione, quando
comanda la
destra la loro "satira" è contro il potere e quando
comanda
la sinistra è contro l'opposizione? La sinistra non suggerisce
niente di
divertente? Si rendano conto che il problema è proprio
questo: non suggerire niente di divertente!
Secondo me l'integralismo dottrinario che inquadra il pensiero di
lorsignori sedicenti "satiri" li obbliga a ritenere la
risata
un metodo di lotta, da usare pesantemente contro gli avversari :
"Una
risata vi sommergerà" era un motto da sessantotto.
Guai però a ridere di un compagno, guai anche a ridersi addosso,a
prendersi in giro, proibito dalla dottrina: chi lo fa viene epurato,
silenziosamente se persona epurabile, o querelato se persona di
successo
(Forattini docet!). Chi si permette di sorridere della sinistra
è ritenuto un suo nemico mortale.
Spieghiamogli un pò che è proprio questo integralismo
dottrinario
l'origine di gran parte dei problemi odierni degli ex compagni!
Ne facciano strame,delle loro dottrine, nella satira e nella
politica.
Mandino a quel paese la zavorra corporativa degli
intellettuali
reggicoda, gli agitatori di piazza da quattro soldi. Comincino a parlare
ai propri concittadini di
benessere, di difesa intelligente degli interessi della gente,
di economia in chiave realistica, positiva e propositiva. E se è
inevitabile una resa dei conti, che almeno serva a far emergere
una
sinistra moderna, solare, capace anche di ridersi addosso.
Ne abbiamo bisogno più di qualunque altra cosa.
Cordialmente
G.Pinciroli
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