07/02/2002/

Satira, satiri e satrapi.
 Egregio Professore.
 L'intellighentzia catodica, riunita a convegno, ha sancito che la satira
 televisiva è finita in un flop.
 Niente di più sbagliato, la satira televisiva è solo stata seppellita
dagli stessi che ne hanno pianto solo ieri la
 morte, seppellita da molti anni.
 Occorre pacatamente spiegare a questi tecnici del tubo catodico, non privi
 di capacità d'intendere, che quella fatta
 da loro non è satira, ma è irrisione becera e ingiustificata
 dell'avversario, che alla lunga produce effetti contrari a quelli voluti.
 La satira vera è quella fatta ad esempio da Giannelli con le sue
magistrali e geniali vignette sul Corrierone, è quella che punge
 in punta di spillo, è una sfregatina data con un ramo di rosa. La satira
 non è la coprofagia mentale fatta con la clava del bifolco.
 Mi sanno dire poi, questi signori, per quale ragione, quando comanda la
 destra la loro "satira" è contro il potere e quando comanda
 la sinistra è contro l'opposizione? La sinistra non suggerisce niente di
 divertente?  Si rendano conto che il problema è proprio
 questo: non suggerire niente di divertente!
 Secondo me l'integralismo dottrinario che inquadra il pensiero di
 lorsignori sedicenti "satiri" li obbliga a ritenere la risata
 un metodo di lotta, da usare pesantemente contro gli avversari : "Una
 risata vi sommergerà" era un motto da sessantotto.
 Guai però a ridere di un compagno, guai anche a ridersi addosso,a
prendersi in giro, proibito dalla dottrina: chi lo fa viene epurato,
 silenziosamente se persona epurabile, o querelato se persona di successo
 (Forattini docet!). Chi si permette di sorridere della sinistra
 è ritenuto un suo nemico mortale.
 Spieghiamogli un pò che è proprio questo integralismo dottrinario
l'origine di gran parte dei problemi odierni degli ex compagni!
 Ne facciano strame,delle loro dottrine, nella satira e nella politica.
 Mandino a quel paese la zavorra corporativa  degli intellettuali
reggicoda, gli agitatori di piazza da quattro soldi. Comincino a parlare ai propri concittadini di
 benessere, di difesa intelligente degli interessi della gente,
 di economia in chiave realistica, positiva e propositiva. E se è
 inevitabile una resa dei conti, che almeno serva a far emergere una
 sinistra moderna, solare, capace anche di ridersi addosso.
 Ne abbiamo bisogno più di qualunque altra cosa.
 Cordialmente
 G.Pinciroli


26/02/2002

Auguri a Fassino e D'Alema.

 Ecco che riciccia fuori l'anima extraparlamentare dei mestatori di
 professione.
 Riecco i "maestri di pensiero", le frange rimestatrici della piazza
 riorganizzare le proprie fila.
 Dopo le manifestazioni a cui abbiamo assistito è facile aspettarsi il
 peggio.
 Coraggio, Fassino e D'Alema, vi aspetta un compito durissimo: distinguere
e salvare una sinistra europea da un rivoluzionarismo sessantottino
 nostalgico degli anni di piombo. Sarà molto dura perchè quelli invasati di
 ideologia bombarola sono tanti.
 Io, seppure di idee diverse dalle vostre, vi faccio di cuore tanti auguri.
 Un consiglio: parlate subito molto chiaro e forte. Chi eccita la piazza
 stando tra le comode schiere degli "Intellettuali"  nascoste dalla folla
si scopra e si prenda le proprie responsabilità. Spero che voi vogliate
 dimostrare a costoro che non c'è ormai più posto per chi vuole imporre il
 proprio dominio costi quel che costi, fregandosene del consenso
liberamente
 espresso dai cittadini elettori.
 Non credo che la sinistra abbia altre strade.
 Cordiali auguri.
 G. Pinciroli