07/02/2002

Torino, 05/02/2002

 
Egregio Dott. Pelanda,
 
mi chiamo Raffaele Frontoso Silvestri e sono un delegato sindacale della C.G.I.L. Funzione Pubblica di Torino.Seguo con grande interesse i Suoi commenti sulle frequenze di Radio Rai 3 durante la Rassegna Stampa del mattino e anche se non condivido sempre il Suo pensiero Le assicuro che rimango comunque un Suo estimatore. Colgo l'occasione, accettando i Suoi inviti radiofonici, per scriverLe a proposito di un tema che mi sta molto a cuore.
 
Ho letto, non ricordo più dove, che quella  dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori è una difesa egoistica del diritto al lavoro dei fortunati che un lavoro, appunto, bene o male lo hanno trovato.Viceversa bene agirebbe il Legislatore  eliminando tale articolo se volesse davvero ottenere livelli  di occupazione ben superiori a quelli attuali e venire così incontro a coloro che un lavoro non hanno e che non possono trovare a causa di una rigidità strutturale del mercato, di cui concausa se non addirittura causa esclusiva sarebbe l'art.18.
E' così?
Mi potrebbe, per cortesia, fornire qualche spunto bibliografico per approfondire?
Tenga conto che non sono proprio un esperto in discipline economiche.
 
Sperando di non averLe sottratto molto tempo La prego di accettare
Distinti Saluti.
 
Raffaele Frontoso Silvestri