Torino, 05/02/2002
Egregio Dott. Pelanda,
mi chiamo Raffaele Frontoso Silvestri e
sono un delegato sindacale della C.G.I.L. Funzione Pubblica di
Torino.Seguo con grande interesse i Suoi commenti sulle frequenze di
Radio Rai 3 durante la Rassegna Stampa del mattino e anche se non
condivido sempre il Suo pensiero Le assicuro che rimango comunque un
Suo estimatore. Colgo l'occasione, accettando i Suoi inviti
radiofonici, per scriverLe a proposito di un tema che mi sta molto a
cuore.
Ho letto, non ricordo più dove, che
quella dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori è una difesa
egoistica del diritto al lavoro dei fortunati che un lavoro,
appunto, bene o male lo hanno trovato.Viceversa bene agirebbe il
Legislatore eliminando tale articolo se volesse davvero ottenere
livelli di occupazione ben superiori a quelli attuali e
venire così incontro a coloro che un lavoro non hanno e che non
possono trovare a causa di una rigidità strutturale del mercato, di
cui concausa se non addirittura causa esclusiva sarebbe l'art.18.
E' così?
Mi potrebbe, per cortesia, fornire qualche
spunto bibliografico per approfondire?
Tenga conto che non sono proprio un
esperto in discipline economiche.
Sperando di non averLe sottratto molto
tempo La prego di accettare
Distinti Saluti.
Raffaele Frontoso Silvestri
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