gradiremmo avere utili informazioni su come poter, nel modo più
corretto,
sottoporre il "nostro" caso alla Sua cortese attenzione.
In breve si tratterebbe di dar voce a dei ragazzi disabili
(handicap
visivo) che questa volta non chiedono o pretendono; e ne' intendono
impietosire;
intenerire o stupire con qualche storiella, che li renda ancora più
"speciali" di
quanto già non siano...
Sempliciemente si ha il solo desiderio di confrontarci (magari con
le
controparti interessate) sul gravoso problema delle barriere
architettoniche
e della mobilità (intesa anche come mezzi pubblici e/o statali)
nella nostra
città.
Ai Nostri numerosi reclami (scritti) "Hanno" sempre
risposto in maniera
molto/troppo vaga e astratta; Noi chiediamo/vogliamo certezze e
concretezza; tutto ciò è pretendere troppo?!
Fiduciosi di ottenere una Vostra, spero positiva risposta,
ringraziamo
della cortese attenzione e porgiamo i più Cordiali Saluti
In Fede
Michele Pavan 347-38.45.121 michele.pavan@tiscalinet.it
Michele Boldini 380- 22.26.089 michele.boldini@libero.it
Michele Pavan
Via Sangro, 9
20132 Milano
Michele Boldini
Via Lomonaco, 23
27100 Pavia
Pavia, 04/02/02
Oggetto: reclamo Ferrovie dello Stato
Premessa: siamo non vedenti, affetti da patologie differenti e
spesso per
motivi di lavoro od interessi comuni, ci troviamo a dover
viaggiare sulla
linea Varese/Milano-Milano-Pavia-Genova.
Esistono dei "nuovi" treni denominati T.A.F ossia treni
ad alta
frequentazione suddivisi su due piani, con porte automatiche e
sistema di
annunci vocali interni da parte del personale di servizio.
Ieri, 03/02/02, alle ore 22.20, siamo saliti nella stazione
ferroviaria
di Vanzago-Pogliano sul treno numero T.A.F. 10739 con destinazione
Milano
Porta Garibaldi e da li avremmo proseguito, dopo cambio di
stazione, per
Pavia.
Prima della stazione di arrivo (Milano Porta Garibaldi) da
Vanzago-Pogliano, il treno in questione, effettua le seguenti
fermate: Rho
e Milano Certosa.
Saliti sul treno, dopo pochi minuti, si è presentato a noi il
capotreno
domandandoci i documenti di viaggio e chiedendoci, una volta
vistoci col
bastone bianco in mano, la nostra destinazione.
Dopo circa dieci minuti dal passaggio dello stesso controllore, il treno
ha effettuato una sosta di circa cinque minuti per poi proseguire la sua
marcia nel senso contrario.
A questo punto, ignari di ciò che stava accadendo e della nostra
reale
posizione, ci siamo diretti verso la testa del treno, percorrendo
numerosi
gradini, porte con apertura a bottone ed infine, arrivati al
locomotore,
abbiamo bussato più volte affinché qualcuno ci aprisse.
Lo stesso capotreno, con fare blando ci ha chiesto cosa ci
facevamo ancora
li, su un treno che avrebbe terminato la sua corsa in deposito.
Noi
abbiamo risposto che non c'eravamo accorti dell'arrivo nella stazione di
destinazione perché non era stato fatto alcun annuncio vocale,
non si era
presentato nessuno per chiederci se avevamo bisogno di aiuto e
tanto meno
non abbiamo udito alcun passaggio di personale di servizio prima
che il
treno invertisse la marcia.
Abbiamo chiesto al capotreno cosa potevamo fare e lui ci ha
invitato a
scendere alla stazione di Milano Certosa ed aspettare il treno di
ritorno
che sarebbe passato dopo circa 40 minuti. Abbiamo espresso il
nostro
disappunto facendo presente che dovevamo prendere un altro treno a
Lambrate ma lui non ha potuto "aiutarci" in altro modo.
Una volta chiesto il numero di matricola del capotreno lo
stesso si è
identificato col codice 864003 facendoci presente che il sistema
di
annuncio vocale installato sul treno era guasto e pregandoci di non
esporre
denuncia per non creargli fastidi.
Dopo una serie di telefonate al pronto intervento della Polizia di
Stato
e dopo aver conferito con la Polizia Ferroviaria di Milano Porta
Garibaldi,
ci ha raggiunto il dirigente di stazione accompagnato da due colleghi.
Abbiamo chiesto anche a lui le motivazioni per le quali non è
stato fatto
un annuncio vocale della stazione una volta aperte le porte ma lui
si è
giustificato con mille scuse imprecise e prive di senso.
Una volta arrivati a Milano Porta Garibaldi, abbiamo proseguito,
con
linea metropolitana, il nostro viaggio per la destinazione di Milano
Lambrate.
Siamo saliti sul treno delle ore 00.26 destinazione Pavia. Anche
qui
abbiamo notato la piena assenza di annunci vocali in questa
stazione e
nelle successive (Milano Rogoredo, Locate Triulzi, Villa Maggiore,
Certosa di
Pavia).
Non è la prima volta che ci capitano situazioni simili, non è
la prima
volta che grazie ad una porta guasta ed a un mancato avviso ci
troviamo in
panne nella stazione successiva.
Siamo indignati, delusi ed amareggiati per i disservizi che ogni
giorno
ci accompagnano, disservizi voluti non certo dalle Ferrovie dello Stato
ma
creati dal loro personale: ieri il capotreno 864003 era
responsabile della
nostra sicurezza e quindi avrebbe dovuto darci aiuto ma questo non
è
accaduto anzi siamo stati noi, con le nostre capacità, a doverlo
ricercare
chiedendogli una soluzione prima che il treno avesse terminato la
sua
corsa in deposito.
Desideriamo inoltrare denuncia nei confronti del suddetto capotreno e
del dirigente nella stazione di Milano Certosa perché ci ha comunicato,
ma
questo purtroppo solo verbalmente, che gli annunci non sempre
vengono
fatti nelle banchine di attesa e che dopo un certo orario si evita del
tutto di
emetterli per non arrecare disturbo alle persone residenti nella
zona
limitrofa.
Questa volta non ci basta una lettera formale di scuse, una
normalissima
lettera ricevuta già tante volte ma che poi andrà
dimenticata col tempo;
desideriamo certezze e fatti concreti!
In attesa di una gentile risposta, cogliamo l'occasione per
porgere i più
cordiali saluti.
Michele
Pavan
Michele
Boldini
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