Caro Professor "iper liberal" (come che ga scritto el Foglio) non ho assolutamente la presunzione di esporre idee con pretesa di dogmatismo ma vorrei solo essere corretto là dove cazzeggio!
Per mettere le questioni sul tavolo ricominciamo
dall'inizio:
1. il Clima cambia per suo conto da sempre e sempre
cambierà
2. possiamo (noi l'umanità) aiutare il Clima a cambiare?
Bo? No! Non possiamo influire sull'andamento delle macchie solari ecc.
3. possiamo invece incidere sulle condizioni ambientali,
gassificandoci col benzene, aumentando la radioattività
artificialmente, bruciando, devastando le foreste pluviali, oppure
spargendo DDT (come che ga fatto quei mone de russi sul lago d'Aral).
Ecco quindi che si entra nella questione economica e si
gioca la partita tra le visioni del mondo umano per distinguerlo da
quello siderale.
I fatti sono:
- dal 1720 nel comasco s'inizia a censire il territorio
al fine di far pagare le tasse su quello che si produce.
- la produzione cartografica mostra un territorio
utilizzato (sfruttato) al 94%.
Oggi 2001, rimangono le tracce di un territorio lavorato
con terrazzamenti, torrenti inalveati con regimazione delle acque ecc.
Poi non è che dal 1720 non si sia verificata nessuna
catastrofe ambientale. E' successo e sempre la gente si è rimboccata le
maniche ed ha tirato su quello che era crollato.
Oggi però assistiamo al totale abbandono di qualsiasi
attività agricola. Oggi nessuno raccoglie le foglie che ieri servivano
e addirittura venivano conservate in un locale apposito. Oggi il bosco
è aumentato a dismisura ed ha invaso tanto i prati quanto i pascoli.
Bisogna capire che un terreno esposto al sole ieri veniva utilizzato per
magnar e coltivavano al minimo patate oppure, segale o anche per
produrre vino. Gli alberi invece andavano a piantarli nelle aree più
disgraziate e per tante ragioni compresa le necessità d'uso (non mi
dilungo).
Oggi invece gli alberi crescono da tutte le parti a
dismisura e spesso sono la causa dell'inizio dei franamenti.
Per concludere il disuso del territorio è causato dalla
mancanza di redditività dei prodotti e di conseguenza quella parte di
territorio che ieri era in grado di sopportare gli insulti del clima,
oggi non lo è più.
Non si può generalizzare accusando il clima di misfatti
particolari che peraltro ha sempre commesso. Si deve invece accusare la
mancanza di organizzazione sociale che non usa il territorio come
potrebbe.
E qui rincomincia la partita caro Professor ! De chi se
la colpa clima o economia? Per mi dell'economia! Per ti del clima. Ti
prevengo non sono comunista!
Saluti
Walter Trinaistich Trentini
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Caro Walter, non è problema di
"colpe", ma di quanto un mutamento ecceda la capacità di una
società-territorio di adeguarsi alle nuove condizioni senza costi o
problemi eccessivi. L'attuale cambiamento climatico, semplicemente,
"eccede" e per questo è un "problema".
Comunque il punto che lei pone è buono. C'è qualche lettore che ha
qualcosa da dire al riguardo?
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