| Stimatissimo Prof. Pelanda,  le scrivo dall'Australia dove mi sto'
 specializzando in E-Business Management.
 Inutile esprimerle la mia stima e ammirazione per il lavoro che ha
 svolto e che sta' svolgendo. In particolare per far sentire la voce di chi
      come
 me e lei credono in una societa' basata sul rispetto di se stessi, del
 prossimo, delle regole del vivere civile e sulla liberta'.
 Vorrei agganciarmi alla sua spiegazione di qualche tempo fa
 relativa alla caduta, ormai verticale, dell'EURO.
 E cioe' all'impossibilita' dei governi di sinistra di seguire una
 politica di sviluppo e di attrazione degli investimenti forte ed adeguata.
      In
 poche parole la sfiducia di noi tutti nella sinistrorsa e forsennata
      condotta
 politica Europea e nello specifico Italiana. Certo, come ha detto piu'
      volte il Senatore
 Andreotti , storica frase: " Prima o poi tutto si aggiusta" !
 Verissimo.
 Anche il cataclisma che sviluppo' lo scoppio della Supernova prima o poi
 si e' aggiustato e adesso l'Universo e la terra in particolare si sono
      piu'
 o  meno assestati. Ma ci sono voluti miliardi di anni! Vede! Noi su
      questa
 terra ci siamo per un lasso di tempo limitato. Il " prima o poi tutto
      si
 aggiusta" in Italia avra' piu' o meno lo stesso responso che si e'
      avuto
 nella ex URSS. E cioe' che adesso i risultati della politica comunista
 portata avanti dai dirigenti Sovietici grava sulla attuale generazione e
      gravera' su quelle future. Certo,
 anche qui prima o poi  tutto si aggiustera'!
 Capisce cosa voglio dire ?
 Ecco! Noi vorremmo vedere qualcosa adesso e non poi !
 Tutte le volte che sono stato in paesi civili, rispettosi
 e di concezione liberale e liberista come appunto ritengo siano piu' o
 meno tutti quelli di cultura anglosassone, mi
 sono chiesto! Ma i nostri "sinistri" politici viaggiano ?
 Hanno mai vissuto in paesi realmente liberali ?
 Prendiamo ad. esempio il fenomeno immigrazione che in Italia e' un
 problema molto sentito e di scottante attualita'! In Australia, come 
      lei
 sapra' vi e' una ferrea legge sull'immigrazione che tende a mantenere il
 piu' possibile integra la struttura sociale e l'inserimento in essa del
 futuro cittadino australiano. E, a questo, non si sgarra!
 E i risultati si vedono, eccome ! Metropoli di 4 milioni di abitanti come
 Sydney diventano piu' vivibili e sicure di alcuni nostri piccoli paesini
      di
 provincia.
 Esattamente l'opposto di quello che sta' accadendo
 in Italia dove la forsennata politica buonista di politici
 cresciuti sul mito, (lontano e distante concezionalmente,
 culturalmente e geograficamente) di Guevara, sta' portando migliaia di
      persone sulle
 coste del bel paese senza nessunissima regolazione. Andando in questo
      modo,
 contro anche l'interesse della stragrande maggioranza di questa,
 giustificabile,  povera gente (mi riferisco agli immigrati stessi).
      Io stesso mi sento a
 volte un po' emigrante. Sono inoltre figlio e nipote di emigranti. Mia
      madre
 fra l'altro non e' neanche Italiana quindi, pochi come me sanno cosa
 significhi veramente emigrare in un'altro paese. Un paese civile e libero
 come vorrei che fosse l'Italia dovrebbe assolutamente dare la possibilita'
      a
 tanta povera gente come e' stato mio padre, di emigrare, di avere una
 speranza, ma questo all'interno di una regolamentazione che consenta alla
 societa' accogliente da una parte ed all'accolto dall'altra di avere un
 reciproco beneficio. Il rispetto delle regole e delle leggi oltre
      all'apporto di
 capitale umano da una parte e la garanzia di un posto di lavoro e di una
 qualita' di vita migliore dall'altra.
 E in Italia ? La politica di sinistra ha perseguito ideali
      deliranti. Ha
 fallito su questo e su molti altri importantissimi temi! Non si puo'
 ignorare infatti che l'Italia si colloca a livello mondiale fra i Paesi a
 Tecnologia avanzata. Questo tipo di paesi hanno bisogno si di manodopera,
      ma
 di manodopera soprattutto qualificata specializzata. Assumere un immigrato
 con degli skills generici e magari senza la conoscenza corretta della
      lingua
 comporta per l'azienda un costo educativo e professionalizzante che non
 tutte le aziende si possono permettere. E' necessario, infatti, ricordare
 che la struttura economica del nostro paese e' basata sulla piccola
      azienda.
 Il 92% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti e solo il 4,6%, ne ha
 piu di 100. Il 97% ha diffusione regionale e l'80% è monosede (fonte
      ISTAT).
 I costi di formazione
 di un operaio specializzato sono onerosi e spesso lunghi. In una
      piccola
 azienda inoltre, l'assenza forzata di un operaio, tolto alla catena
 produttiva della quale fa parte come ingranaggio vitale, per seguire un
 corso di formazione, diventano un problema enorme. (Questo lo dico alla
      luce
 di esperienza vissuta in prima persona come dirigente in una media
      azienda).
 Poi ci si meraviglia se, nonostante la forte richiesta di manodopera
 (specializzata) da parte di tante aziende Italiane, ci siano tanti
      immigrati
 a spasso a cercarsi, giustamente, il cibo.
 Tutte queste semplici cose i nostri attuali governanti sembrano
      ignorarle
 o non capirle.
 Eppure se parli con la gente per strada, molti, nonostante la
 consapevolezza del fallimento continuano ad avere fiducia a sinistra e
 dicono:"forse domani sara' migliore".
 
 " Chi di speranza vive, di speranza muore".
 
 Cordiali saluti
 Mario Albano
 panama@freemail.it
 
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