05/02/2001


Stimatissimo Prof. Pelanda,  le scrivo dall'Australia dove mi sto'
specializzando in E-Business Management.
Inutile esprimerle la mia stima e ammirazione per il lavoro che ha
svolto e che sta' svolgendo. In particolare per far sentire la voce di chi come
me e lei credono in una societa' basata sul rispetto di se stessi, del
prossimo, delle regole del vivere civile e sulla liberta'.
Vorrei agganciarmi alla sua spiegazione di qualche tempo fa
relativa alla caduta, ormai verticale, dell'EURO.
E cioe' all'impossibilita' dei governi di sinistra di seguire una
politica di sviluppo e di attrazione degli investimenti forte ed adeguata. In
poche parole la sfiducia di noi tutti nella sinistrorsa e forsennata condotta
politica Europea e nello specifico Italiana. Certo, come ha detto piu' volte il Senatore
Andreotti , storica frase: " Prima o poi tutto si aggiusta" !
Verissimo.
Anche il cataclisma che sviluppo' lo scoppio della Supernova prima o poi
si e' aggiustato e adesso l'Universo e la terra in particolare si sono piu'
o  meno assestati. Ma ci sono voluti miliardi di anni! Vede! Noi su questa
terra ci siamo per un lasso di tempo limitato. Il " prima o poi tutto si
aggiusta" in Italia avra' piu' o meno lo stesso responso che si e' avuto
nella ex URSS. E cioe' che adesso i risultati della politica comunista
portata avanti dai dirigenti Sovietici grava sulla attuale generazione e gravera' su quelle future. Certo,
anche qui prima o poi  tutto si aggiustera'!
Capisce cosa voglio dire ?
Ecco! Noi vorremmo vedere qualcosa adesso e non poi !
Tutte le volte che sono stato in paesi civili, rispettosi
e di concezione liberale e liberista come appunto ritengo siano piu' o
meno tutti quelli di cultura anglosassone, mi
sono chiesto! Ma i nostri "sinistri" politici viaggiano ?
Hanno mai vissuto in paesi realmente liberali ?
Prendiamo ad. esempio il fenomeno immigrazione che in Italia e' un
problema molto sentito e di scottante attualita'! In Australia, come  lei
sapra' vi e' una ferrea legge sull'immigrazione che tende a mantenere il
piu' possibile integra la struttura sociale e l'inserimento in essa del
futuro cittadino australiano. E, a questo, non si sgarra!
E i risultati si vedono, eccome ! Metropoli di 4 milioni di abitanti come
Sydney diventano piu' vivibili e sicure di alcuni nostri piccoli paesini di
provincia.
Esattamente l'opposto di quello che sta' accadendo
 in Italia dove la forsennata politica buonista di politici
cresciuti sul mito, (lontano e distante concezionalmente,
culturalmente e geograficamente) di Guevara, sta' portando migliaia di persone sulle
coste del bel paese senza nessunissima regolazione. Andando in questo modo,
contro anche l'interesse della stragrande maggioranza di questa,
giustificabile,  povera gente (mi riferisco agli immigrati stessi). Io stesso mi sento a
volte un po' emigrante. Sono inoltre figlio e nipote di emigranti. Mia madre
fra l'altro non e' neanche Italiana quindi, pochi come me sanno cosa
significhi veramente emigrare in un'altro paese. Un paese civile e libero
come vorrei che fosse l'Italia dovrebbe assolutamente dare la possibilita' a
tanta povera gente come e' stato mio padre, di emigrare, di avere una
speranza, ma questo all'interno di una regolamentazione che consenta alla
societa' accogliente da una parte ed all'accolto dall'altra di avere un
reciproco beneficio. Il rispetto delle regole e delle leggi oltre all'apporto di
capitale umano da una parte e la garanzia di un posto di lavoro e di una
qualita' di vita migliore dall'altra.
 E in Italia ? La politica di sinistra ha perseguito ideali deliranti. Ha
fallito su questo e su molti altri importantissimi temi! Non si puo'
ignorare infatti che l'Italia si colloca a livello mondiale fra i Paesi a
Tecnologia avanzata. Questo tipo di paesi hanno bisogno si di manodopera, ma
di manodopera soprattutto qualificata specializzata. Assumere un immigrato
con degli skills generici e magari senza la conoscenza corretta della lingua
comporta per l'azienda un costo educativo e professionalizzante che non
tutte le aziende si possono permettere. E' necessario, infatti, ricordare
che la struttura economica del nostro paese e' basata sulla piccola azienda.
Il 92% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti e solo il 4,6%, ne ha
piu di 100. Il 97% ha diffusione regionale e l'80% è monosede (fonte ISTAT).
I costi di formazione
 di un operaio specializzato sono onerosi e spesso lunghi. In una piccola
azienda inoltre, l'assenza forzata di un operaio, tolto alla catena
produttiva della quale fa parte come ingranaggio vitale, per seguire un
corso di formazione, diventano un problema enorme. (Questo lo dico alla luce
di esperienza vissuta in prima persona come dirigente in una media azienda).
Poi ci si meraviglia se, nonostante la forte richiesta di manodopera
(specializzata) da parte di tante aziende Italiane, ci siano tanti immigrati
a spasso a cercarsi, giustamente, il cibo.
 Tutte queste semplici cose i nostri attuali governanti sembrano ignorarle
o non capirle.
 Eppure se parli con la gente per strada, molti, nonostante la
consapevolezza del fallimento continuano ad avere fiducia a sinistra e
dicono:"forse domani sara' migliore".

 " Chi di speranza vive, di speranza muore".

 Cordiali saluti
 Mario Albano
 panama@freemail.it