05/02/2001

Il problema della casa

(Perché affittare un trilocale in periferia di Milano costa ormai il 100% dello stipendio netto di un operaio?)

L’aliquota fiscale/contributiva sui redditi da lavoro dipendente è arrivata oggi in Italia al 64-67%. Un lavoratore dipendente che costa al suo datore di lavoro 100 lire, pagati i vari contributi INPS (40%), l'IRPEF, l'IVA, l'ICI, le varie-auto, etc., riesce a consumare beni e servizi per un valore effettivo di sole 35 lire. Un prelievo fiscale e contributivo così elevato costituisce di per sè un "problema" assai grave. Ciascun bene o servizio è infatti prezzato sulla base di un costo del lavoro pari a 100, e se incorpora un’ora di lavoro altrui costa, appunto, 100. Un ora del proprio lavoro rende invece 35. Da ciò una situazione di disagio grave, diffuso, e generalizzato, per tutti gli Italiani, ai quali il prezzo di molti beni apparirà sproporzionatamente elevato rispetto alle proprie disponibilità.

Si può parlare, a tutti gli effetti, di una nuova quanto subdola forma di miseria. Una miseria che riguarda in qualche modo tutti noi. La miseria di un italiano che ha un lavoro normale, uno stipendio normale, e fa fatica a vivere. Ma io, direte voi, non avverto affatto questa nuova situazione di disagio di cui qui leggo. Fatto stà che le aliquote fiscali e contributive sono state portate verso l'alto assai lentamente nell'arco degli ultimi trent'anni. E che in questi trent'anni si sono avuti, in molti settori produttivi dell'economia, cospicui incrementi di produttività.

Dobbiamo oggi lavorare per ben tre ore per poter acquistare un bene che incorpori una sola ora di lavoro altrui. Fatto stà che molti beni incorporano oggi moltissime meno ore di lavoro altrui di trent'anni fà. Così che il prezzo reale relativo di molti beni, espresso ad esempio quale frazione di uno stipendio mensile netto standard,  è in effetti calato. Sono calati, ad esempio, negli ultimi trent'anni, i prezzi reali relativi di lavatrici, televisori, automobili, computer etc. Questi beni si sono diffusi in fasce via via più ampie della popolazione. Tutto questo è stato puntualmente registrato e misurato dalle statistiche nazionali, ed ha generato una sensazione di benessere almeno parzialmente falsa ed illusoria.

Sensazione illusoria, perchè è data dalla risultante netta di due opposte spinte. Una prima, potentissima e che spinge verso il benessere, dovuta all'incremento della produttività. Una seconda, nascosta, quasi altrettanto potente ma negativa, e che spinge verso la miseria, dovuta a prelievi fiscali/contributivi via via più elevati negli anni.

Sensazione falsa, perchè non tiene conto del fatto che esiste un bene importante, la casa, la cui produzione assorbiva ed assorbe ancora oggi una quantità enorme di ore lavoro altrui. Il prezzo reale relativo raggiunto oggi dal bene casa è lo specchietto tornasole che ci consente di renderci conto di quanto nefasti possano risultare gli effetti di un aumento della pressione fiscale/contributiva nel tempo, di per sè.

Ricordo come nel 1970 lo stipendio iniziale di un impiegato alle poste fosse di circa 180.000 lire di allora. E come l'affitto comprensivo di spese di un trilocale in periferia di Milano ammontasse a 55-60.000 lire. Prezzo reale relativo di quell'appartamento nel 1970: poco meno di un terzo dello stipendio. Oggi lo stipendio iniziale di un postale ha raggiunto, forse, i due milioni di lire, undici volte quanto nel 1970. Lo stesso appartamento non si può però oggi affittare per meno di 1.500.000 lire, venticinque volte tanto. Per un prezzo reale relativo che ha tragicamente raggiunto almeno i 3/4 dello stesso stipendio.

Ricordo come negli anni 60 i lavoratori si spostassero dal sud al nord in cerca di lavoro senza alcun problema. Oggi la stessa mobilità è frenata dal problema casa. Problema casa che abbiamo visto in realtà non essere altro che un problema dovuto alle differenze fra redditi lordi e redditi netti, ovvero un problema di prelievo fiscale/contributivo eccessivo.

Samuel Magiar 


P.E.A.S. sta per: Pubblicazioni Editoriali Amici Samuel
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