05/12/2001

Aspetto un Suo articolo sulle evidenti difficoltà di questa maggioranza a mantenere le promesse.
Caso Taormina. Non è riuscita o non ha voluto difendere una persona intelligente la cui colpa è solo quella di aver sostenuto la macroscopica verità sotto gli occhi di tutti gli italiani, oggi, e, per quanto mi riguarda, fin dai primi episodi delle "sedicenti mani pulite"; ricordo le aspre discussioni di allora con chi si era infatuato per un personaggio di poca cultura ed educazione, dotato appena di quella facile furbizia necessaria a chi deve per forza volare a bassa quota perchè privo degli strumenti necessari a volare alto, e che, tolta la toga, a poco a poco si è rivelato per quello che era, ma quanti danni, lutti e vite rovinate! Per non parlare del suo superiore, ben più terrificante perchè dotato lui sì di grande cultura, intelligenza ed educazione ma nello stesso tempo esasperatamente narcisista e del tutto privo di socratica consapevolezza dei limiti che ciascuno di noi ha; confonde spesso l'obbliatorietà dell'azione penale con l'obbligo di dimostrare la colpevolezza degli indagati a tutti i costi e con ogni mezzo.
Mi pare che in democrazia la volontà popolare dovrebbe essere sovrana e in tutta evidenza i milioni di voti che hanno portato al governo questa maggioranza hanno rifiutato il becero giustizialismo e l'inefficacia e inefficienza di questa concezione della giustizia, spesso e volentieri evidenziata e censurata anche dagli organismi eurocomunitari preposti.
Sono amareggiato, depresso e deluso.
E a rincarare la dose che dire del balbettante ed incerto comportamento nel confronto con i fantasmi di un sindacalismo obsoleto e arcaico, patetico nel non voler vedere il declino irreversibile della cultura dei diritti che trovava la sua ragion d'essere nella società delle classi che la storia ha definitivamente messo in soffitta, consegnandoci una società interclassista in cui l'odiata globalizzazione garantisce la la libertà di agire ed esprimersi alle innumerevoli componenti che la formano. Basta con questo sfogo e aspetto un suo articolo sulle difficoltà e resistenze che frenano il cammino della rivoluzione liberale. Cordiali saluti. Francesco Sanvilli