16/04/2004

Egregio Professore buongiorno.

 Parliamo d'Iraq.
 Dopo decenni di guerra islamica di penetrazione religiosa e politica dei
 territori adiacenti agli stati mussulmani.
 Dopo milioni di morti ammazzati con vari pretesti tra le popolazioni e le
 etnie di religione diversa (quanti milioni di morti?)
 Dopo guerre sanguinosissime finite e/o non finite, a sfondo religioso o
 petro-religioso: Cecenia (?) , Bosnia (?), Timor, Filippine, Sudan, Corno
 d'Africa, Ciad, Nigeria, Centrafrica e via cantando.
 Dopo decine di migliaia di morti ammazzati dal terrorismo fondamentalista.
 Dopo l'infernale esperienza dello stato talebano d'Afghanistan con la
 distruzione di quel poco di struttura sociale rimasta alla fine della
 guerra tra russi e majaheddin, e le statue di Buddah fatte saltare con la
 dinamite.
 Dopo l'inferno in terra costruito dai terroristi fondamentalisti in
Algeria e le decine di migliaia di poveri cristi sgozzati in modo bestiale.

 Dopo tutto ciò è cominciato il terrorismo che ha toccato direttamente
 l'occidente.

 A quel punto finalmente qualcuno che ancora è capace di difendersi, visto
 che l'ONU è una specie di costosissima bocciofila inconcludente, ha
 cominciato a menare le mani, ed a piena ragione. Quel qualcuno ha cacciato
 i Taliban dall'Afghanistan e poi ha invaso l'Iraq, cacciando Saddam.
 Io credo che le armi di distruzione di massa fossero solo il pretesto, che
 la protezione data al terrorismo era solo una ragione secondaria, che il
 petrolio era a disposizione prima dell'invasione più che adesso. La
 decisione d'invadere l'iraq sta in una strategia sacrosanta di cambiamento
 dell'ordine mondiale.
 L'iraq era, ed è, il paese più debole e peggio armato del golfo persico, e
 sta in una posizione baricentrica rispetto agli altri paesi arabi. Io
spero che gli Stati Uniti abbiano costituito una testa di ponte da cui non si
 muoveranno fino a quando:
     -Tutti i mussulmani si siano abituati ad andare alle urne per eleggere
 i loro governanti.
     - Che si siano abituati a portarci anche le signore, i figli e le
 figlie maggiorenni.
     - Che i monarchi abbiano emanato la costituzione del relativo stato e
 fatto eleggere un parlamento ed un governo.
    - Che i governi relativi si preoccupino di investire il fiume di denaro
 che viene dai pozzi di petrolio in istruzione e benessere per i cittadini
 invece che in rubinetti d'oro..
    - Che i sacerdoti si occupino della vita eterna dei fedeli senza
 incentivare direttamente la dipartita per il paradiso.
    - Che la necessità degli arabi di espatriare si annulli e si inverta la
 tendenza.
 Questo è il vero terrore dei DOMINANTI di quelle terre, mullah, sceicchi,
 re, militari e satrapi vari : che l'Iraq possa diventare il seme di
libertà che annullerà il loro privilegiato potere.
 Perchè quello che si sta verificando oggi in Iraq NON E' una rivoluzione
di popolo, ma è LA REAZIONE DEI DOMINANTI sia iracheni che confinanti.
 Questa reazione deve essere vinta.

 E attenzione, signori media-dipendenti occidentali: l'arma più potente
 nelle mani di questi DOMINANTI ISLAMICI è la manipolazione del consenso
dei cittadini occidentali, quel consenso che determina l'elezione di un
governo imbelle o di uno belligerante, come la Spagna ci ha mostrato.
 Stalin e l'URSS manipolavano il consenso con la propaganda, l'Islam, che
 non ci convincerà mai con la propaganda, lo manipolerà col terrore, e sarà
 lunga.

 cordialità
G. Pinciroli