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 Caro Professor Pelanda 
                                              
          il suo editoriale del 11 Aprile su legittimità e giustezza , che ho
          molto apprezzato e condiviso, mi ha sollecitato una piccola polemica
          in opposizione al pensiero debole che per supportare il proprio 
          NO WAR  si è inventato lo slogan : " La dittatura è brutta
          , ma la guerra è peggio "      Brutta
          faccenda , quando si deve scegliere tra due mali : i mali sono mali .
          Comunque a me sembra di non poter essere d'accordo su quella scelta .
          Intanto cominciamo col dire che la dittatura , come la democrazia ,
          riguarda tutto un popolo , e le sue atrocità durano tutto il tempo
          del suo tiranno , mentre quelle di una guerra riguardano prima di
          tutto gli eserciti che si fronteggiano , e poi a volte anche i civili
          , ma solo per la durata del conflitto , salvo che ad esso non segua
          una dittatura od una schiavitù del vincitore sul vinto . Poi si può
          osservare che le dittature , in linea di massima , si esprimono in
          nome di un'ideologia , lasciando tracce più o meno vistose di delitti
          contro l'umanità quali: l'organizzazione di processi sommari , di
          deportazioni , di campi di concentramento, di eccidi di massa ,
          arresti e omicidi di oppositori , torture .  Delitti che , in
          funzione del clima di terrore necessario alla dittatura per reprimere
          e neutralizzare ogni reazione popolare , caratterizzano l'illegale uso
          della violenza di Stato , con l'utilizzo dell'esercito o della polizia
          segreta , contro propri cittadini inermi ed innocenti , spesso
          spogliati della propria identità e dignità , quindi contro i diritti
          fondamentali dell'uomo , prima che del cittadino , di fatto messo
          nell'impossibilità di difendersi . Delitti commessi da sicari ,
          appositamente addestrati alla violenza contro persone di cui
          possiedono il pieno controllo , ciò che esalta la ferocia e la
          brutalità dell'uomo sulla persona e ne aumenta notevolmente la
          responsabilità. , secondo me .
         
          Le guerre , invece , intanto sono
          precedute normalmente da un ultimatum o da una " dichiarazione
          "che , volendo trovare una corrispondenza parallela , è un po'
          simile a quella che nell'etica del duello cavalleresco era la sfida .
          Il nemico è avvisato e quindi messo nella condizione , sia pure a
          volte solo teorica , di attivare le sue difese ed anche sferrare per
          primo l'attacco . E' comunque , una sia pur formale condizione di
          rispetto per il nemico . I soldati di ogni schieramento hanno la
          speranza di sopravvivere se si opporranno al nemico , anche se
          preponderante , e se riusciranno a neutralizzarlo. Poi c'è da dire
          che la violenza che le parti si scambiano in battaglia non è
          esercitata nei confronti di civili inermi , bensì contro eserciti di
          militari armati in grado di opporre una resistenza , anche se poi
          spesso negli scontri finisce che ne vanno di mezzo anche i civili ,
          per involontari effetti collaterali , come nel caso dei bombardamenti
          e cannoneggiamenti di città dove non è facile centrare e colpire
          soltanto gli obbiettivi militari dispersi nel mezzo delle abitazioni
          civili . A volte può essere difficile difendersi dall'accusa di aver
          mirato ai civili per ottenere vantaggi militari . Nella guerra poi ci
          sono leggi che impongono comportamenti umani e leali : per esempio non
          si possono uccidere i prigionieri che si sono arresi né tantomeno i
          civili e ci si deve prendere cura dei nemici feriti . Da una guerra si
          può uscire vinti ma orgogliosi , da una dittatura no .  Mi fermo
          qui . Non vorrei finire col fare l'apologia della guerra , rimango
          sempre dell'idea che non sia possibile scegliere tra due mali , però
          visto che qualcuno ha detto che la guerra è peggio a me sembra che
          sia una bestialità . Sbaglio ? 
         
          La ringrazion per l'attenzione e la saluto
          cordialmente - Gianfranco C.
         
          Pesaro
         
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