Carissimo Professore,
Le scrivo per denunciare l'invasione di immigrati che
sta subendo la città di Venezia.Sabato 13 aprile sono
andato con la mia ragazza, per una gita di assoluto
piacere, in questa "Serenissima" città e, tra una
passeggiata per le calle ed un'occhiata ai negozi di
maschere, ci siamo imbattuti in una vera e propria
orda di immigrati che vendevano borse,compact
disc,occhiali e tanti altri oggetti, tutti
rigorosamente falsi.Se ne avessi visti dieci o venti
non me ne sarei affatto preoccupato ma l'aspetto
assolutamente drammatico(e non oso a definirlo tale) è
che, nel solo tratto compreso tra la zona di S.Marco e
il ponte dell'Accademia, sono arrivato a contarne
almeno cento-centoventi.Ho personalmente assistito
alla scena in cui un immigrato ha rincorso una signora
gridando che sul prezzo si sarebbero accordati ma
che,per favore, quella borsa gliela doveva
assolutamente comperare.Persino i vigili
urbani,nonostante avessero invitato alcuni di questi
venditori ambulanti ad andarsene, hanno avuto come
risposta un "sì capo" ed un sorriso di presa in
giro.
Scrivo a Lei ed alla Sua rubrica per far presente alle
centinaia di persone che La contattano attraverso il
sito questa situazione che deve essere risolta quanto
prima per il bene della città,dei suoi abitanti e di
chi, lì, lavora e produce onestamente .Ho intenzione
di scrivere una lettera al sindaco per invitarlo a
tutelare la sua città da chi non ha un lavoro,non
viene aiutato a trovarlo e che, dovendo rispondere ad
un capo che non penso sia molto gentile, sono
costretti a dare fastidio a tutti quelli che passano
pur di vendere, con le conseguenze che tutti
immaginiamo.Invito tutti coloro i quali leggeranno
questa lettera, condividendone le idee, a scrivere al
sindaco per invitarlo a darsi una svegliata e a
rendere la più bella città del mondo (ancor più bella
della mia amata Siena) socialmente più stabile.Un
abbraccio,
Cristiano Contri.
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