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 Gentilissimo Prof. Pelanda 
          mi
          rivolgo a Lei, oltre che per la certezza che riceverò una risposta
          affidabile ed autorevole, anche per la Sua, per me già nota,
          disponibilità.
         
          Vengo allo scopo
          del mio messaggio.
         
          Mi ha segnalato mio figlio
          di aver ricevuto, sul suo computer, una mail circolare di questo
          tenore:
         
          "tra le tante
          disgrazie che sta causando il governo Berlusconi è in arrivo quella
          della riforma fiscale che taglierà tasse ai ricchi e non darà
          benefici ai redditi modesti, che, anzi, in alcuni casi, saranno
          penalizzati."
         
          Seguono esempi per vari
          scaglioni di reddito in cui si tenta di dimostrare queste verità. Mio
          figlio mi ha scongiurato di "rispondere a questo stupido" ma
          non l'ho ancora fatto perchè, se sono riuscito a coglierlo in fallo
          sui redditi fino a 20/22 milioni (non ha considerato che saranno
          esenti), non vedo come possa, la tesi dello stupido, essere
          contrastata per gli altri esempi. La mia ipotesi è che, se i redditi
          fino a 20 milioni (scusi se uso fare ancora riferimento alle vecchie
          lire), saranno esenti, questo limite dovrebbe essere una
          franchigia valida per tutti.
         
          Mi spiego:  su 50
          milioni di reddito l'aliquota del 23% si pagherà su tutto l'importo o
          su 30 milioni? Se così non fosse avremmo che chi guadagna 21 milioni
          pagherebbe 4.830.000 mentre chi ha la "fortuna" di
          guadagnarne solo 20, non pagherebbe nulla.
         
          Mi scuso di nuovo per aver posto
          a Lei questo quesito, anzicchè al ministro Tremonti (meno
          raggiungibile) ma sono sicuro che Lei saprà chiarire e io possa
          svergognare lo stupido.
         
          Cordialmente
         
          Angelo Bonaventura
         
          Forlì       
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