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 Invio in allegato il testo di un telegramma di solidarietà con il Ministro della sanità Prof. Umberto Veronesi inviato in data odierna al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio da alcuni esponenti di rilievo della comunità scientifica. 
            Ing. Ugo Spezia
           
            Segretario Generale AIN
           Telegramma           Al Sig. Presidente della Repubblica Prof. Carlo Azeglio Ciampi Palazzo del Quirinale 00186 Roma   Al Presidente del Consiglio dei
          Ministri Piazza Colonna, 370 00187 Roma   e
          per conoscenza    Al Ministro della Sanità Prof. Umberto Veronesi   Ai Direttori Responsabili de -         
          Agenzia
          Giornalistica ANSA -         
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          Panorama   Illustre
          Sig. Presidente della Repubblica, Illustre Sig. Presidente del
          Consiglio,   in
          qualità di esponenti della comunità scientifica, prendiamo atto con
          profonda preoccupazione del tentativo di delegittimazione scatenato,
          anche sulla base di dichiarazioni di altri esponenti del Governo in
          carica, nei confronti del Ministro della Sanità Prof. Umberto
          Veronesi.    ·        
          Considerando che 1.       
          le problematiche relative agli effetti dei campi
          elettromagnetici riflettono aspetti di carattere eminentemente
          sanitario, e rientrano quindi nella sfera di competenza del Ministro
          della Sanità; 2.       
          le convinzioni espresse dal Ministro Prof. Veronesi derivano,
          nel caso specifico, da una preparazione scientifica universalmente
          riconosciuta; 3.       
          sugli effetti sanitari delle radiazioni elettromagnetiche non
          ionizzanti il Ministro Prof. Veronesi ha ricordato le posizioni
          condivise dalla comunità scientifica internazionale;    ·        
          ribadiamo che 1.       
          gli interventi in materia di tutela della salute umana devono
          essere subordinati all'esistenza di accertati rischi sanitari; 2.       
          la comunità scientifica internazionale e nazionale è concorde
          nel ritenere che, entro i limiti raccomandati dall'ICNIRP, le
          radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti non hanno evidenti effetti
          sulla salute umana;  3.       
          il termine "elettrosmog" non ha alcun significato
          scientifico, ma è stato coniato da organizzazioni non scientifiche ed
          è sovente utilizzato in campagne che procurano un ingiustificato
          allarme sociale; 4.       
          la posizione della comunità scientifica è stata recentemente
          sottolineata anche in una lettera aperta indirizzata agli stessi
          destinatari della presente e sottoscritta da oltre 150 uomini di
          scienza, molti con specifica competenza nei campi della
          radioprotezione e dell'oncologia.   Esprimiamo
          quindi piena solidarietà al Ministro della Sanità Prof. Umberto
          Veronesi e chiediamo che le autorità competenti si adoperino    1.       
          per tranquillizzare la pubblica opinione sul problema degli
          effetti sanitari dei campi elettromagnetici; 2.       
          per favorire l'adeguamento della normativa nazionale a quella
          già adottatta dagli altri 14 Paesi dell'Unione Europea attraverso il
          recepimento dei limiti raccomandati dall'ICNIRP.   Chiediamo
          infine di essere ricevuti per poter illustrare in modo più compiuto
          le nostre istanze.   Roma, 8 aprile
          2001   Prof. Renato Angelo Ricci già Presidente Società Europea di
          Fisica Presidente onorario Società Italiana
          di Fisica Prof. Giorgio Salvini Accademia dei Lincei Prof. Tullio Regge Premio Einstein per la Fisica Prof. Umberto Tirelli Istituto Nazionale Tumori, Aviano Prof. Carlo Bernardini Università di Roma "La
          Sapienza" Prof. Paolo Blasi Rettore Università di Firenze Prof. Edoardo Boncinelli Istituto San Raffaele, Milano Prof.
          Argeo Benco già Presidente Associazione Italiana
          di Radioprotezione Prof. Franco Battaglia Università di Roma Tre   
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 Condivido l'appello dei Quaranta (e che molti altri si aggiungano....) anche perche' assai appropriato all'attuale momento. 
            A tale proposito, mi piace allegare le prime righe
            (tralasciando il resto per non appesantire la rete) del programma di
            An per l'Universita' e la Ricerca scientifica
           
            Cordialmente
           
            Giovanni V. Pallottino
           Dept. of Physics, University La Sapienza, Rome, Italy Phone: +39--06-4457156 Fax: +39-06-4957697 e-mail: pallottino@roma1.infn.it 
            ALLEGATO
           
            L'Italia si trova oggi davanti alla
            necessità di rivitalizzare e riqualificare tutto il settore dell'università e della ricerca scientifica, con un'azione da avviare in tempi brevi, ma da sostenere poi con continuità, in un quadro di stabilità politica, nel quale grandi strategie ispirate ai superiori interessi nazionali possano prevalere rispetto a scelte convulse e contraddittorie derivate dal momentaneo prevalere di interessi particolari, di caste o di "poteri forti" più o meno occulti. L'urgente priorità di questo intervento deriva da una molteplicità di motivi che, come sarà chiarito in seguito, rivestono carattere decisivo per il futuro della Nazione, per il suo benessere economico, per il suo ruolo nel quadro mondiale e per il suo stesso permanere nell'ambito dei paesi industriali avanzati. Si deve operare, in primo luogo, con l'intento di riportare i nostri studi a livelli consoni alla straordinaria tradizione culturale del nostro Paese, all'eredità dell'Antichità classica, del Medioevo, del Rinascimento e della rivoluzione galileiana, le cui ricadute hanno prodotto, in tutto il mondo, profonde trasformazioni della società umana. Si deve poi elevare il livello culturale degli italiani, per portarli a un più alto grado di consapevolezza e maturità nelle loro scelte, sempre più difficili quanto più la società è complessa ed articolata, e per metterli in grado di operare efficacemente, con strumenti culturali forti oltre che con adeguata qualificazione professionale, nel mondo del lavoro che si sta delineando, dove il cambiamento è l' unica costante certa. L'ambizione è anzi quella di fornire strumenti culturali che, oltre a facilitare l'adattamento ai cambiamenti imposti dal futuro, mettano in grado di esserne attori primi. Si deve, infine, far fronte efficacemente alle sfide di natura economica davanti alle quali si trova l'Italia, derivanti dalla globalizzazione dei mercati. Oggi si deve, infatti, competere con paesi emergenti dotati di grande disponibilità di manodopera a buon mercato e di sorprendente capacità di produzione industriale di qualità. L'unica alternativa alla riduzione del costo del lavoro, cioè all'abbassamento del nostro tenore di vita (fenomeno, in qualche misura, già in atto), consiste nell'orientarsi verso lo sviluppo di prodotti e di servizi di alto contenuto tecnologico, di alto valore aggiunto, fortemente innovativi e competitivi. Ma per questo non bastano le doti di creatività e di intraprendenza che più volte gli italiani hanno dimostrato: occorre infatti disporre di quadri di elevata competenza scientifica, tecnica, economica e manageriale, e possedere anche, con pienezza, il necessario know how scientifico e tecnico. Ciò non si ottiene certamente acquisendo altrove (shopping around) tecnologie che poi non si e' in grado di padroneggiare, ma solo con una profonda e diffusa attività di ricerca, sia fondamentale che applicata, e con una intelligente applicazione dei suoi risultati. E' dunque necessario dotare il Paese di una struttura di formazione accademica vitale ed efficiente, in grado di dare ai giovani un alto livello di cultura e di professionalità, con l'apertura al nuovo richiesta dai mutamenti sempre più rapidi, che caratterizzeranno la società del futuro. E' pure necessario dotare il Paese di un'adeguata rete di ricerca scientifica e tecnologica che crei, sviluppi, ma anche sappia diffondere, le conoscenze e le competenze necessarie perché il nostro sistema industriale possa rispondere con successo alle sfide del presente e del futuro. Un punto essenziale preliminare consiste nel riconoscimento istituzionale del valore fondamentale della cultura e della ricerca scientifica, come bene pubblico permanente, oggetto di investimento per il futuro e di promozione da parte dello Stato. Questo bene, costituito dalle conoscenze degli studiosi e della gente, rappresenta infatti l'unico vero elemento di ricchezza e di qualità in una moderna comunità sociale. 
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