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 L'IRAP è una imposta palesemente incostituzionale, e di cui le imprese dovrebbero richiedere la restituzione. 
            L'IRAP, diversamente dall'IRPEG, ha una
            base imponibile che è data (a grandi linee) dalla differenza tra il
            valore della produzione ed il costo della produzione AL NETTO DEL
            COSTO DEL LAVORO: questa circostanza può mandare in perdita
            un'impresa che ha realizzato utili ed inoltre viola l'art. 53 della
            Costituzione che recita: "Tutti (persone fisiche e giuridiche)
            sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro
            capacità contributiva; Il sistema tributario è informato a criteri
            di progressività"
           
            L'IRAP lede entrambi questi
            principi, infatti la capacità contributiva, per le imprese, è data
            dall'utile che l'impresa ha prodotto nel corso dell'esercizio
            (ricavi meno costi). Nel caso in esame, l'IRAP mandando in perdita
            una azienda che ha realizzato utili non rispetta il principio
            della "capacità contributiva" in quanto quella capacità
            viene integralmente assorbita dall'imposta (che agisce pertanto non
            "in ragione" della capacità contributiva, ma su tutta la
            medesima capacità, divorandola ed anzi richiedendo un ulteriore sforzo
            economico all'azienda); inoltre non è informata a criteri di
            progressività, incidendo maggiormente laddove il costo del lavoro
            è proporzionalmente più elevato. In tal senso è anche un
            deterrente alle nuove assunzioni ed un incentivo al lavoro nero.
           
            Un rapido esempio chiarirà questi
            concetti:
           
            Valore della produzione        
            300
           
            costi della produzione       
               290 (di cui costo del lavoro   = 180)
           
            imponibile IRPEG                 
            10          
            (300-290) = Utile dell'esercizio 
           
            imponibile IRAP                   
            190          
            (300-290+180)
           
            IRPEG                                
            3,6           
            (10 * 36%)
           
            IRAP                                   
            8.1           (190
            * 4,25%)
           
            tot imposte                       
              11,7
           
            OSSIA LE IMPOSTE PER EFFETTO DEL
            MECCANISMO PERVERSO DELL'IMPONIBILE IRAP ASSORBONO IL 117%
            DELL'UTILE (CAPACITA' CONTRIBUTIVA) PRODOTTO DALL'AZIENDA.
           
            E' COME DIRE CHE L'ALIQUOTA FISCALE E'
            DEL 117% (!)
           
            INOLTRE SE IL COSTO DEL LAVORO FOSSE STATO
            DI 90 ANZICHE' 180 IL TOTALE DELLE IMPOSTE SAREBBE STATO DI  7.8,
            anzichè 11.7  e così via.
           
            In tal modo si PREMIANO LE GRANDI
            IMPRESE DOVE IL COSTO DEL PERSONALE E' PROPORZIONALMENTE PIU' BASSO
            (incidendo maggiormente i costi dei grossi impianti produttivi) 
            A DANNO DELLE PICCOLE IMPRESE, SOPRATTUTTO DI SERVIZI DOVE
            QUESTA INCIDENZA E' MAGGIORE. (e guarda caso dove spesso non ci
            sono rappresentanze sindacali influenti...).
           
            Questa imposta oltre ad essere
            anticostituzionale danneggia l'economia italiana che sappiamo essere
            sorretta dalle piccole imprese artigiane e di servizi e dalle
            capacità individuali del capitale umano, piuttosto che dalla industria
            pesante.  
           
            Una vera imposta rapina.
           
            Andrea Canevari
           
            Roma   
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