22/07/2004

Caro Pelanda,
      a quanto pare siamo giunti alla fine della corsa, che purtroppo
 tale non è mai stata. La speranza di traformare l'Italia in un paese
 civile capace di affrancarsi da una classe dirigente cialtrona ed
 incapace sta naufragando.
 Gli ultimi episodi: consistente aumento della tassazione sulla casa e la
 nomina di Buttiglione alla carica di commissario europeo, sono il
 sintomo finale di un degrado fatale dell'esperienza iniziata pochi anni
 fa. Non si è varata alcuna riforma importante, si continua ad aumentare la
 pressione fiscale ed i balletti attorno alle poltrone ricordano tempi
 che speravamo morti e sepolti.
 Il "ceto produttivo" ha oramai perso ogni illusione ed è senza punti di
 riferimento.
 Gli errori si pagano, e questo è stao un errore fatale: dare ad una
 pletora di democristiani un numero enorme di seggi sicuri e quindi di
 scranni parlamentari ha decretato la morte annunciata del governo
 Berlusconi e la sua impossibilità a fare quello che andava fatto.
 Ma c'è Gianni Letta...
 Comunque oggi il governo potrebbe chiamarsi Rumor o Andreotti nulla di
 diverso ne nascerebbe.
 Avere il coraggio di rovesciare il tavolo e chiamarsi fuori dalla
 tramoggia che sta distruggendo il primo  e ( per molto tempo a venire)
 unico partito liberale mai nato in Italia!
Ma, caro amico, non accadrà; peccato, dobbiamo rassegnarci a vivere nel
 paese delle occasioni perdute.
 Saluti.

 Roberto A  Arezzo