Caro Prof. Pelanda,
Grazie! Finalmente qualcuno
che a destra incarna in un articolo il sentimento diffuso degli
elettori del polo. Abbiamo riconquistato il governo del paese - rubato
a suo tempo come sappiamo - dopo cinque anni di opposizione
costruttiva e strategica attesa.
La vittoria è stata
conquistata metro per metro, ed è fondata su basi solide: un piano di
governo condiviso dalla coalizione e finalmente dagli italiani, che
hanno messo una croce sul nome di Berlusconi, e non su un generico
scudo crociato.
E mi piace il finale: saremo
qui a vigilare, mentre i nostri rappresentanti si godono il meritato
riposo. Un po' di enfasi non guasta, anche se di magagne nel centro
detra ce ne sono e siamo primi a saperlo. Come sappiamo che viviamo in
Italia e non su Marte.
Oggi emerge che le casse sono
vuote perché molti grandi gruppi non hanno pagato le imposte (non le
tasse, come si dice erroneamente), grazie ai favori di Visco.
Emerge questo dato i primi di
agosto, considerando l'autoliquidazione dei grandi gruppi che hanno
presentato il mod. f24 con saldo "zero". Non so come abbiano
fatto i calcoli per tirare fuori questi dati, tuttavia, da
commercialista, mi piacerebbe saperne di più, soprattutto
considerando che molti contribuenti, come è nelle loro possibilità
da tempi recenti, preferiscono rateizzare le imposte a saldo,
spalmandole su un periodo che va da luglio a novembre. E sappiamo bene
che il grosso del gettito fiscale non deriva dai grandi gruppi ma dai
lavoratori dipendenti e dal popolo delle "partite IVA" ossia
da quei milioni di lavoratori autonomi, ditte individuali, artigiani e
commercianti, etc. che per potersi permettere di andare in
vacanza preferiscono pagare le imposte "a rate". Quindi a
mio avviso i conti sull'autoliquidazione andrebbero fatti a novembre,
considerando le entrate effettive. A meno che i calcoli sull'autoliquidazione
non abbiano compreso la proiezione nei mesi agosto-novembre delle
imposte pagate con la prima rata di giugno o di luglio. In tal caso i
dati sarebbero verosimili, ma ci credo poco. E comunque molti
preferiscono non pagre a luglio e "ravvedersi" pagando una
sanzione minima, entro l'anno successivo.
Peraltro queste mancate
entrate dai grandi gruppi, produrranno i loro effetti anche a
novembre, quando nelle casse mancheranno gli acconti delle imposte:
infati se le grandi imprese non hanno pagato il saldo 2001, vuol dire
che non hanno pagato neanche il primo acconto di imposte e non
pagheranno il secondo, essendo gli acconti calcolati sul 98% del saldo
relativo all'anno precedente, da versare nella misura del 40% a giugno
e del 60% a novembre.
Un altro scherzetto che aveva
fatto Visco, sapendo che la sinistra avrebbe perso le elezioni, era
stato quello di diminuire la misura degli acconti da versare lo
scorso anno: da sempre l'acconto era fissato nella misura del 98% del
saldo precedente, improvvisamente Visco ha deciso di ridurlo, per le
imprese, al 93,5 % per poi farlo tornare al 98% l'anno successivo: qual'è
la logica? sapendo che sull'esercizio 2001 gli amici non avrebbero
pagato imposte, e quindi neanche gli acconti, facciamogli anche
risparmiare un po' di liquidità nel 2001, quando si pagano gli
acconti calcolati sul saldo 2000 ! Semplice! 4.5 punti percentuali
sembrano una sciocchezza, ma in termini di liquidità per una grande
impresa che vive su equilibri finanziari precari, è una grande
boccata di ossigeno, e specularmente un grosso problema di cassa per
l'erario.
Boccata di ossigeno che si
somma a quelle relative alla DIT ed alla "agevolazione Visco":
queste due agevolazioni hanno consentito alle grandi imprese di
investire in macchinari ed impianti, con la scusa della
"capitalizzazione delle aziende" e pagare un aliquota del
19% sulla parte di utile corrispondente all'aumento di capitale (per
la DIT) o all'acquisto di beni strumentali (c.d. "agevolazione
Visco"): in realta il risultato è stato un effetto di
sostituzione - in termini reali - di lavoratori con macchine. Perché?
Perchè dovendo spremere Visco i piccoli per dare ai grossi, si è
inventato l'IRAP ossia un'imposta incostituzionale in quanto
perversamente in contrasto con l'art. 53 della costituzione, secondo
il quale ciascuno deve concorrere alle spese pubbliche in ragione
della propria "capacità contributiva". Sempre l'art. 53
ci dice che il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Bene.
Per le imprese la capacità
contributiva non può che essere la differenza tra ricavi e costi, che
determina un utile . Se i miei ricavi sono 100 ed i costi 95, la mia
capacità è 5, l'IRPEG 1.8, l'utile netto 3.2 . fin quì
tutto ok.
Ora nel meccanismo
inseriamo l'IRAP, che prevede l'esclusione dalla base imponibile del
costo del lavoro. Mettiamo che io sia titolare di una piccola impresa
manifatturiera o do servizi - come milioni ve ne sono in
Italia - che ha come spina dorsale il lavoro di esseri umani col cuore
pulsante e non macchinari con la spina eletttrica. e mettiamo che di
quei 95 di costi, il lavoro sia 80. Ecco che la base imponibile è
data da ricavi 100 meno costi deducibili 15 (95-80) ossia 85: il 4.25%
di 85 è circa 3,61
Ricapitolando: avevo un utile
prima delle imposte pari a 5. Ho imposte per 6.81, chiudo con una
perdita di -1,81 !!! Mi hanno succhiato tutta la capacità
contributiva e mi hanno mandato in perdita !!! Aiuto! E dov'è la
progressività?
Facciamo un'altra ipotesi: io
sono amico di Visco, o comunque sono informato sulla strategia del
Vampiro e mi comporto in un altro modo: Sostituisco lavoratori con
macchinari: adesso ho ricavi per 100, costi per 95, di cui solo 20 per
lavoro. Pago Irpeg per 1.8 e IRAP su un imponibile non più di 85 ma
di 25, quindi pago IRAP per 1.06. Ricapitolando ho un utile prima
delle imposte di 5 pago imposte per 2.86, residua un utile netto pari
a 2.16.
DUE IMPRESE IDENTICHE: l'una
da lavoro a 5 persone e grazie alle imposte chiude in perdita, l'altra
da lavoro ai macchinari e mantiene un utile!!!
DOVE STANNO I SINDACATI? DOV'ERA
"COSFERATU" ???
Consideriamo inoltre che la
sostituzione tra cristiani e macchinari, si può fare nelle grandi
imprese, e non nelle piccole, come fa a sostituire una piccola impresa
di servizi della new economy, ad es. un impresa che fa siti internet o
software, a sostituire la creatività del cervello umano? Invece può
benissimo la FIAT sostituire 100 saldatori con un mega saldatore
robottizzato!
Ieri è emerso che nella
grande industria si sono persi centinaia di migliaia di posti di
lavoro.... BELLA SCOPERTA!!!
Ecco l'inchiesta che dovrebbe
fare il giornale in questo agosto, come premessa all'autunno caldo:
prendiamo i bilanci delle grandi aziende e le dichiarazioni fiscali e
facciamogli un esamino. Lo faccio io!
I miei clienti spremuti non
hanno soldi per il commercialista, che ad agosto resta a Roma
incazzato come una bestia! (pardòn)
Vediamo quanto hanno
licenziato e quanti macchinari hanno acquistato! Vediamo che strategie
hanno adottato per non pagare le imposte! Vediamo gli effetti dei
favori di Visco! Facciamo una campagna informativa volta a che
raccogliere l'adesione di tutti coloro che si sono visti
succhiare la capacità contributiva grazie all'IRAP. Certo Lei
si occupa di scenari macroeconomici - ho letto ben volentieri
"sovranità e ricchezza" - e questi argomentucci di
politica italiana interessano meno delle grandi sfide planetarie. Ma
nella regione Italiana questi sono fenomeni macroeconomici a tutti gli
effetti, perché gli effetti perversi che generano, incidono
direttamente sulle aspettative, dovendosi rimandare almeno di un anno
l'avvio del motore, ed in quest'anno continuare a ripararlo, con le
iene pronte a sbranarti alla prima buccia di banana su cui inciampi.
Ma forse l'inchiesta non
si può fare...tra le grandi aziende che non hanno pagato c'è
MEDIASET. Il conflitto d'interessi tarpa anche le nostre
ali, il giornale non farà mai una simile campagna. Eppure avremmo
tolto tutti gli argomenti alla sinistra e alla nuova lobby
"libertà e giustizia". Potevamo organizzare una mega
contro-manifestazione contro l'anti-sindacalista Cofferati, ed
avere un autunno meno caldo. E del resto dell'IRAP Tremonti non è
riuscito a farne a meno.
Buone vacanze prof. Pelanda, e
grazie ancora, è sempre piacevole leggere i suoi articoli. Fanno un
po' sognare...
Andrea Canevari
Roma
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