10/08/2001

Lo confesso: Monsignor Milingo, Arcivescovo africano ha tutte le mie simpatie.

È uomo di mondo, spiritossimo quando e quanto serve, pranoterapeuta, esorcista, guaritore ma, soprattutto guaritore riconosciuto di coscienze malate e sofferenti.

Ha due occhi che sprizzano intelligenza e una notevole dose di furbizia buona perché naturale. Se Mons Milingo non si offende, sembra un Bertoldo nero, quel Bertoldo popolano furbissimo che fece sempre fesso Re Alboino, chiedendo come ultima grazia di essere impiccato all’albero che gli sarebbe piaciuto.

Dicono le cronache del vernacolo toscano, che da 500 anni quell’albero non si sia trovato e che perciò Bertoldo e la sua scorta continuino a cercarlo ….

Me lo rende simpatico anche il fatto che la Curia romana ha sempre mal sopportato, anzi ha “odiato” questa sua grande capacità di entrare in contatto con la gente, comprenderla e condividerne le angosce e curarle.

Da laico convinto, da sempre non credo a poteri sovrannaturali e/o para- normali di cui alcuni uomini potrebbero essere dotati, ma a poteri superiori a quelli di altri uomini sì.

E Monsignor Milingo questi poteri limitati ad alcuni uomini ce li ha, come ce li aveva un Ebreo, della discendenza di re Davide, 2000 anni fa, e di cui ancora oggi si parla.

E come quel Pranoterapeuta venduto per 30 denari, Mons Milingo questi poteri li ha usati, non per sé ma per fare del bene alla gente che gli chiedeva aiuto.

Io penso, soprattutto se il vertice Fao verrà spostato in Africa, a Dakar, che l’uomo giusto al posto giusto, per la Chiesa romana sia lui e non cardinali bianchi o vescovi barricadieri o preti rossi arruffapopoli..

Chi meglio di lui conosce le tristezze, le angosce, le tragedie ultradecennali della sua Africa?

Ed allora perché non nominare, plenipotenziario vaticano per i problemi dell’Africa, della fame nel mondo, proprio lui? Soprattutto se il vertice Fao viene spostato nei luoghi più interessati, come appunto è l’Africa?

In fin dei conti non sarebbe il primo prete cattolico sposato, ci furono papi ricchi di figli, ci sono preti cattolici di rito bizantino e albanese in Italia sposati regolarmente, (gli apostoli eccetto Giovanni, mi risulta erano tutti sposati e non mi risulta ci fosse un Autorevole veto per loro, a predicare ed insegnare).

 Un uomo come Mons Milingo potrebbe essere il più accetto e il miglior mezzo di comunicazione e di intermediazione con i suoi conterranei, a parte il fatto che il problema della fame  e della povertà nel mondo, non sarebbe più un problema bianco o italo-centrico per la chiesa cattolica.

È più facile che possa essere ascoltato ed ubbidito Mons Milingo che i cardinali italiani, così lontani dai problemi dell’Africa.

Inoltre il Nostro ha una grande esperienza dalla sua ed anche il fatto che ora sia coniugato gli rende più facile comprendere i problemi della coppia e delle donne, non credete cari lettori e lettrici?

E poi: per coloro che ci credono, decida il Creatore dell’Universo, se Mons Milingo sia colpevole oppure no, ma nel frattempo anche se lo si giudichi colpevole gli si sia una occasione unica di mettere al servizio dell’umanità le sue eccezionali qualità umane, di comunicazione e di guida.

È più facile che in tema di famiglia, Aids, fame, istruzione alle nuove generazioni, lavoro in comune da svolgere, venga ascoltato un nero in terra di neri, un nero in terra di schiavi e sfruttati, un nero che ha avuto riconoscimenti dai bianchi, piuttosto che il solito bianco che si deve far perdonare secoli di sfruttamento coloniale che la sua faccia bianca fa ricordare.

Senza dimenticare che le teorie di Lenin, Stalin ed altri bastardi comunisti, bianchi o neri di pelle, hanno finito per impoverire l’Africa di quel poco che era rimasto dopo la fine del colonialismo.

Se c’è una possibilità (oltre agli aiuti mondiali) di convincere gli Africani che lavorare tutti insieme arricchirà e darà sicurezza ai futuri africani e salverà l’Africa, ebbene è meglio un pranoterapeuta nero al posto di un religioso bianco per santo ed onesto che sia.

E chi ci dice che l’esorcismo più importante, quello di far perdere la paura e riacquistare la fiducia nel futuro, non riesca proprio a Mons Milingo?

A provare, con umiltà di cuore e coraggio di mente, non costa nulla e l’Arcivescovo Milingo queste doti ce le ha: non per nulla ha retto, con l’intelligenza di è stato dotato, in tanti anni, all’attacco spesso subdolo, quasi sempre fazioso, sicuramente vigliacco e invidioso della curia.

 

Da ultimo spero che Mons Milingo leggerà questi miei pensieri: l’amico Diaconale mi dice che se il Monsignore vorrà, l’Opinione è pronta a dargli lo spazio che merita.

All’Africa servono allenatori come Capello per far crescere le nuove generazioni con speranza di vita e di serenità e Milingo sarebbe, dal mio punto di vista, l’allenatore ideale per l’Africa.

 

Gian Carlo Colombo

gc.colombo@libero.it