Sono, in linea di massima, d'accordo con quanto scritto circa i Verdi come partito (è un vero partito azienda, che decide i nostri consumi e ci obbliga a certe spese pubbliche e private senza alcuna possibilità di dibattito).
Io non credo che vi sarà alcuna possibilità
di confronto, credo che Lei si attirerà dieci o venti lettere saccenti
di cattedratici dell'ambiente, più intorcinate e cervellotiche di un
quesito referendario. E basta, fine del dibattito. Parlano i soloni e
tutti gli altri zitti. Invece i movimenti ambientalisti erano nati dalla
gente comune, non dai professori universitari, amici e pagati da chi
inquinava. A parte gli integralisti islamici che guidano i Verdi, il
popolo avrebbe bisogno davvero di dibattere, di imparare e applicare
nuove metodiche, e quindi credo che i "fondamentali" del
partito verde ci siano ancora, purtroppo oggi molto confusi, ma ci sono
ancora.
Credo che non sia il caso di insistere nei
dibattiti oziosi, credo che si debba affrontare il problema rivolgendosi
alla gente direttamente. Lasciando perdere i Verdi e i loro
"esperti", magari affrontando un tema alla volta, con metodo.
Se, voleva davvero aprire un dibattito ozioso con una controparte di
politici traditori dello spirito originario la cosa è poco
interessante. Interesserà una ventina di accademici e basta. Se invece
voleva rivolgersi al vasto pubblico allora le cose possono essere
più produttive e interessanti.
Seguirò con attenzione gli sviluppi. Non
anticipo nulla. Però qualche ideuzza il popolo (che è meno coglione di
quanto si creda) la può dare. Certo si potrà far poco contro
l'inquinamento radioattivo franco-russo. Ma se una piccola applicazione,
alla portata di tutti, viene introdotta l'ambiente ci guadagna. E
applicazione dopo applicazione...qualcosa cambierà. Con ossequio.
Giovanni Rizzoli
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