23/11/2000
    Egr. prof. Pelanda,
sono uno studente della facoltà di Economia dell'Università di Torino. Leggo i suoi articoli su "il Giornale" e, in questa settimana, l'ascolto alla radio. Vorrei innanzitutto dimostrarle la mia simpatia: concordo infatti con molte delle idee che lei esprime attraverso i media (parola che io amo leggere alla latina, "media", e non all'inglese, "midia"). In secondo luogo desidero parlarle del problema dei libri di testo faziosi. Al liceo ho dovuto studiare la storia su libri chiaramente di parte come il Gaeta-Villani ed il Desideri e quindi non posso non concordare con quanto affermato in proposito da alcuni esponenti della Casa delle Libertà. All'università  il fenomeno è di molto attenuato, ma comunque riesco ancora a trovare dei libri smaccatamente "marxisti". Proprio in questo periodo sto leggendo il manuale di Diritto Commerciale scritto da Gastone Cottino. Non so chi sia costui né che orientamento politico abbia, ma nel suo testo egli si lascia andare a commenti gratuiti sulla bontà del socialismo e a giudizi opinabili circa il liberalismo. Non sarebbe meglio spiegare il diritto commerciale o la storia evitando di fare polemiche politiche?  Ovviamente la risposta non può che essere "sì".    
    La ringrazio per l'attenzione che mi ha accordato leggendo la mia lettera e le porgo tanti cari saluti.
Mario Clericuzio