08/11/2000

Egregio Prof. Pelanda,
 Le scrivo questo mesaggio essenzialmente per complimentarmi con Lei pr
il Suo articolo, apparso sulla prima pagina del Giornale di lunedi' 6
Novembre e intitolato "Riforma, anche sui costi l'ignoranza e' totale".
Chi le scrive e' un docente della non piu' esistente Scuola Media: per
12 anni ho insegnato o, meglio, cercato di insegnare Inglese come
maestro specialista nella ex Scuola Elementare laddove ho vissuto
quotidianamente l'ipocrisia di vedere considerata la mia materia da un
lato e ufficialmente molto importante e, dall'altro,  finita la
retorica, ritenuta dai colleghi maestri (salvo qualche eccezione che non
ha fatto ne' fa testo) un optional, non richiesto per di piu' che, se
non ci fosse stato,  chissa' quanti fastidi in meno avrebbe causato. Pur
essendo da decenni materia curricolare alle Medie, si sa quanto agli
Italiani piacciano le Lingue Straniere e quanto le coltivino con amore e
ambizione di saperle;  quindi, anche in questo grado di scuola ormai
unico col precedente, l'Inglese (e le Lingue straniere in genere) non
gode nei fatti dell'importanza che gli viene attribuita nei discorsi dei
politici e degli esperti in Educazione  e Pedagogia.
Concordo sostanzialmente con quanto da Lei espresso nel summenzionato
articolo. Vorrei soltanto aggiungere due cose:
a) anche in un sistema scolastico inteso come "investimento sociale" ci
sara' sempre chi, per una ragione  o per l'altra,  e' svantaggiato e chi
di studiare e stare dietro ai banchi non ha proprio voglia e
preferirebbe andare a lavorare: si dovra' percio' pensare, offrendo loro
delle opportunita' e delle possibilita' alternative, anche a queste
tipologie di alunni: alla prima ha gia' pensato, almeno in linea
teorica, la Costituzione coll'art.34, alla seconda , invece, ci si
dovra' proprio pensare, attivando o riattivando forme di appendistato o
formazione professionali: la vita e il lavoro insegnera' a questi
ragazzi di piu' e di meglio della Scuola: alzarsi al mattino presto con
qualsiasi tempo per affrontare un'altra giornata di lavoro e',  a mio
modesto parere, molto piu' formativo ed educativo, che continuare a
ripeter loro inutilmente che devono fare i compiti a casa, devono
studiare bene,  devono essere disciplinati e seguire e partecipare alle
lezioni (nella scuola la parola "dovere" e' stata bandita da molto tempo
e l'espressione "senso del dovere" e' del tutto... insensata. Le
sembrero' un insegnante definibile nel migliore dei casi "all'antica");
b) e' ovvio che un sistema quale quello da Lei delineato e'
improponibile per e alle Sinistre. e,  proprio per questo motivo,
qualora si venissero ad avere in Italia le condizioni politiche per
attuarlo concretamente, non solo si dovra' prevedere (ed e' estremamente
facile) l'instancabile opposizione delle Sinistre stesse per
demonizzarne e ostacolarne la realizzazione - in tutti i modi e con
qualsiasi mezzo -  ma si dovra' anche tenere sempre adeguatamente
presente che la stragrande maggioranza degli insegnanti e' - in misura
maggiore o minore - di sinistra (dal PPI a RC); e, se e' vero che piu'
di qualcuno e' perplesso se non proprio deluso da questi ultimi
governi,  e' altrettanto vero che, non per questo, appare disposto a
votare per il Centrodestra a eventuali elezioni politiche. Piuttosto si
astiene; non e' di Sinistra per partito preso,  ma per mentalita'. E si
sa (anche l'ex Ministro Berlinguer lo sapeva) che per realizzare una
riforma scolastica, i docenti sono indispensabili. Non e' difficile
immaginare che - quand'anche venissero varate riforme derivanti da
concezioni come quelle da Lei descritte - le Sinistre avrebbero comunque
buon gioco: se non altro avrebbero, per cosi' dire, i loro "soldatini "
gia' piazzati (ai comandanti hanno gia' pensato promuovendo tutti a
Dirigenti Scolastici e permettendo loro, con un corso di formazione, di
passare all'ordine di Scuola superiore). E avendoli gia' piazzati, e'
ancor meno difficile immaginare la loro resistenza piu' o meno occulta
oltre alle probabili manifestazioni di piazza assieme agli studenti,
manifestazioni senz'altro appoggiate  dai Sindacati  che manderebbero
immediatamente a farsi benedire il concetto di "concertazione".
ridiventando subito attivi e battaglieri.
Ecco questo volevo dirLe
Complimenti ancora per i Suoi  articoli (non solo per quello da me
commentato)
Distintamente

S.Franzato