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16/08/2000

Mi permetto di commentare alcune affermazioni del Sig G. De Padova del
15/8/2000
1)
I motivi di interesse, secondo me, non sono "incoffessabili", ma la base
dell'economia e del patto sociale.
Non possimamo prescinderne. Solo in una econimia libera prevarranno i
comportamenti utili.
Che resteranno comunque ispirati anche da una confessabilissima ricerca del
profitto.
2)
La natura non è statica nè buona.
Ogni individuo è diverso.
La natura è anche nemica:
veleni vegetali e animali, catastrofi naturali, competitività fra le speci....
Quindi quel che la natura ha creato in miliardi di anni non è un punto
d'arrivo perfetto e immutabile, ma uno stato di un continuo divenire del
quale anche l'uomo fa parte.
(Se un virus fa strage di esseri umani, non è che la natura si senta
"incasinata" più di tanto).
3)
Nell'articolo di Carlo Pelanda non si parlava tanto di genetica quanto di
biotecnologie (e anche di "biocibernazione"-Professor Pelanda, per favore,
mi aiuti a capire meglio il concetto-).

Chiedo al Sig. De Padova:
Se una pianta viene resa resistente ai parassiti e alla siccità, aumentando
le rese, divenendo coltivabile anche in zone aride e non avendo più bisogno
di antiparassitari, che sono tutti nocivi, questo è positivo o negativo?

Per il resto sono d'accordissimo. La metafora dei circuiti logici semplici
si adatta bene.
Ma questo è proprio il compito dei ricercatori e degli scienziati.

Cordiali saluti
Fabio Franceschi
franceschi@esemir.it

 


14/08/2000

Con riferimento all'articolo" Il progresso alleato della giusta ecologia" Il Giornale 14/8/2000 che si cocnlude con "Si apra il dibattito"

Contributo al dibattito.

A)......CONCETTI DI ECOLOGIA SCIENTIFICA.
Occorre definire meglio.
E' scientifico ciò che è accettato dagli scienziati?
Gli scienziati sono milioni. Non esiste argomento sul quale ci sia unanimità di vedute.
(Vedere: Arno Penzias su "il sole della domenica" del 6/8/2000)
(Oppure: Platone -Dialoghi- Eutifrone ".....Il giusto è ciò che piace agli Dei?..").

B) PUNTI FERMI
Occorre elencare alcuni punti fermi e incontestabili da opporre al catastrofirmo.
Ci provo, con preghiera di completamento e approfondimento:

1) Malthus aveva torto.
La produzione agricola cresce più rapidamente della popolazione.
(E' documentabile. Credo che questa informazione vada diffusa)

2) La sovrappopolazione non è un pericolo (o meglio è un termine sbagliato).
più esseri umani=più materia grigia=più possibilità di trovare soluzioni.
Oppure:
popolazione che aumenta non vuol dire che aumentano solo le bocche da sfamare, ma anche le braccia per lavorare e i cervelli per pensare.
Questo argomento è più debole. So che molti non lo condividono.
E' approfondito in:
Maria Cristina Fiocchi-Antonio Gaspari
ONU E SANTA SEDE. LE RAGIONI DEL CONFRONTO
©1997 Edizioni 21.mo Secolo via Piacenza 24 20135 Milano tel 02-5456061 fax 02-54100453.

3)Il movimento ecologista è strumentalizzato
esempi:
3.1il piombo nella benzina è pericoloso
soluzione
mettiamoci il benzene
(il benzene è un potente cancerogeno per contatto e per inalazione. Le marmitte catalitiche funzionano solo a caldo e rilasciano Platino. Gli addetti ai distributori respirano i vapori. Gli impianti di aspirazione vapori si stanno diffondendo solo da un paio d'anni, in Italia, e non sono una protezione assoluta).
3.2
I CloroFuoroCarburi (CFC) bucano lo strato d'ozono.
Mettiamoli al bando.
Nel 1998 o giù di lì è scaduto il brevetto sui CFC. Licenze di produzione erano state concesse in tutto il mondo specie in paesi in via di sviluppo: a brevetto scaduto i prezzi sarebbero crollati.
I CFC sono stabili, non combustibili, economici.
Oggi c'è chi ci mette il propano nei circuiti frigoriferi.
La prova che siano i CFC a bucare l'ozono dov'è?
.................
Mi fermo per ora.
Mi dica, Professor Pelanda, se è un approccio come questo che Lei si aspetta dal dibattito.

Cordiali saluti
Fabio Franceschi
franceschi@esemir.it