| Lo Stato è nato per 
                        garantire il diritto degli individui appartenenti a un 
                        popolo, con una cultura comune e che sta su di un 
                        territorio limitato da confini. Lo Stato è il 
                        responsabile, il garante, del rispetto di quei diritti 
                        su quel territorio: è sovrano. Cosa succede quando su 
                        quel territorio accadono fatti, ovvero si hanno 
                        conseguenze di fatti accaduti altrove, sulle cause dei 
                        quali lo Stato non può esercitare la sovranità? Come può 
                        garantire il rispetto dei soggetti presenti sul suo 
                        territorio? |  | È uno dei temi più 
                        complicati che emergono dalla globalizzazione e che sta 
                        alla base di ogni discussione su come intervenire per 
                        guidarla maggiormente. È necessario un governo mondiale? 
                        È la posizione del cosmopolitismo. È necessario 
                        trasferire quote di sovranità degli Stati a un organismo 
                        soprannazionale? È la posizione degli internazionalisti 
                        liberali. Non si può neanche discutere di toccare la 
                        sovranità nazionale? È la posizione dei nazionalisti 
                        duri e puri. Tra le posizioni più ragionevoli spicca 
                        quella di Carlo Pelanda e Paolo Savona,
 |  | che si sono 
                        cimentati in passato col tema nel libro Sovranità & 
                        Ricchezza. Come riempire il vuoto politico della 
                        globalizzazione (Sperling & Kupfer, 2001) e vi 
                        tornano oggi in Sovranità & fiducia. Principi per 
                        una nuova architettura politica globale, edito 
                        ancora da Sperling & Kupfer (pagg. 204, euro 19). In 
                        questo secondo libro, Pelanda e Savona trattano della 
                        fiducia come di qualcosa a rischio. La fiducia consiste 
                        «nell'idea che il domani potrà essere migliore 
                        dell'oggi, in un sistema globale che ha un crescente 
                        bisogno di ottimismo per generare e diffondere 
                        ricchezza». |