ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
back

Lettere a CP del 2017

10/10/2017

Egregio Professore buongiorno, ne avevamo parlato ai tempi, non credo che Lei se ne ricordi, comunque tema: ILVA - Taranto.

Eccoci qua: dopo l'esproprio proletario in salsa giuridico-ambientale osservavo, ed ancora osservo, dalla sponda del fiume l'evolversi degli eventi.
Io sospetto fortemente come finirà: tempi tecnici per l'esaurimento delle residue riserve di cibo e per la messa in sicurezza dei clienti, diciamo cinque/sei anni, FINIRA'.

E dopo non so bene se converrà, tra le altre cose, mantenere uno stabilimento steel-intensive a Melfi: 2000 km di trasporto dei coils costano più che fare tutta un'automobile di fianco all'acciaieria, ma rimaniamo sul tema del giorno.

Si mostra in tutta la sua potenza strategica la vocazione dell'Italia del sud alla contemplazione filosofica.

Dopo Telecom, ILVACOM. Siamo a posto.

Cordialmente. Gianni Pinciroli

16/8/2017

Egregio Professor Pelanda,

ho letto su "La Verità" il suo ultimo articolo intitolato "Il gran pasticcio coreano può servire a svegliare l'Italia" e, nel concordare certamente sul fatto che l'Italia dovrebbe diventare "più consistente", ho qualche perplessità su altri punti del suo articolo.
Mi sembra di aver capito che Lei sostenga la necessità di un maggior sostegno, ed anzi uno stimolo, agli USA - che dovrebbe essere avviato dall'Italia per renderla protagonista - al fine di poter fronteggiare la Cina.
Premesso che da tempo non credo in più al "ruolo guida" degli Usa, ritengo che prima di tutto occorre che gli USA - e la succube Unione Europea - riallaccino i rapporti con la Russia, che è stata storicamente l'antemurale europeo contro i Cinesi ed i Mongoli.
Ma l'isteria maccartista di queste settimane contro le presunte ingerenze russe sulle elezioni americane (forse che gli intrighi e gli errori della Clinton dovevano rimanere sempre segreti?) che hanno portato alle sanzioni approvate in modo quasi totalitario dal Congresso Usa impediscono questo rapporto: così come l'ingiustificato sostegno ai complottisti ucraini - pagati dalle persone vicine alla Clinton - che hanno scatenato la guerra nel Donbass, creando un altro "fronte" con la Russia che ha tutti i diritti storici e nazionali di considerare suoi sia la Crimea che l'Ucraina orientale.
Quindi, a mio parere, o gli USA cambiano radicalmente rotta e comprendano che la Cina è un nemico - economico e politico - più pericoloso della Russia oppure l'Unione Europea dovrebbe fare da sola, riallacciando i rapporti con la Russia (come sembra vogliano fare, da tanti segnali, la Germania della Merkel, la Francia di Macron e - più timidamente - l'Italia di Gentiloni) superando i suoi complessi d'inferiorità.
Fra l'altro, una prima azione da compiere sarebbe quella di muoversi congiuntamente, all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, contro le politiche di dumping della Cina nei confronti delle produzioni europee ed americane.
Su un altro punto non sono d'accordo con quanto da Lei espresso. Si tratta dei cosiddetti accordi di libero scambio TPP (Pacifico) e TTIP (Europa ed Atlantico) che - come Lei certamente ben sa - non sono affatto di "libero" scambio ma molto penalizzanti per l'economia europea. La pausa che è stata messa nelle trattative, per quanto riguarda il TTIP, è certamente positiva, e sembra che anche Trump sia d'accordo: ma, se si vuole riaprirle, bisogna eliminare tutte le condizioni di sottomissione sul piano giuridico, commerciale, qualitativo a favore delle multinazionali.
A mio parere, è bene comunque che questi importantissimi argomenti di geopolitica, validi più per il futuro che per il presente, siano esposti anche sui quotidiani e La leggo sempre con piacere per questo motivo.
Distinti saluti

Nazzareno Mollicone
Roma
(giornalista-scrittore)

26/7/2017

Gentile Carlo Pelanda,
ho letto più volte il Suo articolo sulla "la verità" di martedì 25 luglio dal titolo "senza una Repubblica.........."
e mi devo complimentare per quanto scritto dato che anche io condivido in pieno il Suo pensiero. Credo anche io per come siamo messi e governati che mai potremmo raggiungere questo obbiettivo di avere una Repubblica Presidenziale con tutti i benefici come lei ha chiaramente spiegato.
Sono anche d'accordo che il popolo italiano si svegli e, come dice Lei si parta dal basso costituendo una formazione civica che possa riuscire a costringere questi politici, tutti, a modificare la Costituzione italiana per poterla rendere "presidenziale" e finalmente governabile.
Mi tenga informato, se Le è possibile, perchè la ritengo l'unica soluzione.
Cordialmente
Gian Cosimo PASQUI

25/7/2017

Buongiorno Dott. Pelanda,
mi scusi se mi permetto di contattarla, pur non conoscendola.
Mi chiamo Andrea Carminati, nella vita esercito la professione di
avvocato in quel di Albenga, Liguria, ma, di tutta evidenza, non le
scrivo per questo.

Meno di due mesi orsono ho aperto un sito, www.evoluzionenecessaria.it,
ove ho scritto le mie idee di riforma per l'ordinamento e per la gente,
che scrivevo la sera da tempo.

Una volta che esse avevano preso forma, ho pensato di porle
all'attenzione degli italiani. Sul sito è attivo anche un blog sul quale
scrivo quotidianamente articoli di attualità.
Mi permetto di scriverle perchè nel Programma di Evoluzione Necessaria è
prevista la Repubblica Presidenziale, il potere esecutivo rafforzato, il
vincoilo di mandato, di indicazione del premier, la calusola di
sbarramento, riforme atte alla realizzazione di quel governo verticale
di cui al suo articolo odierno..
Sono stato estremanete lieto di trovare un tale, raro ed inusuale
articolo, sul quotidiano La verità di stamane.
Se volesse dare un'occhiata alle proposte del movimento che ho pensato
umilmente di fondare, ne sarei lieto ed anche onorato.
Cordialmente, scusandomi per essere stato forse eccessivamente diretto,

Andrea Carminati

13/6/2017

Egregio Professor Pelanda,
desidero esprimerLe i miei sinceri complimenti per il Suo articolo in oggetto. Le Sue riflessioni riguardo:
· l’auspicabile maggior attenzione dell’Italia per la Nato a scapito di discutibili iniziative (quali un fondo comune europeo per la difesa), concepite da una UE monopolizzata da Tedeschi e francesi, e
· la maggior redditività operando in consorzi industriali con partners preferibilmente US o, comunque, non franco-tedeschi,
sono sagge e totalmente condivisibili! Il convinto supporto alle Sue idee non è ideologico, bensì basato sulle mie esperienze professionali, maturate operando per oltre un ventennio nel settore marketing&sales, in realtà (F.i.a.r., già succursale italiana di GE, poi ceduta ad Ericsson; WASS , già di proprietà Fiat) passate – nei primi anni 2000 – sotto il controllo di Finmeccanica. Ebbene, la nuova proprietà – portatrice di una “cultura” industriale fortemente influenzata dalla politica - impose, in entrambe le ditte (ma non solo, vedi ad esempio Aermacchi ed altre eccellenze del comparto Difesa) un netto cambio di strategia, ora rivolto a preferire – anche al prezzo di sensibili rinunce in termini di redditività e ritorni tecnologici – partnerships con attori europei. Supponendo che l’attuale cultura dominante negli ambienti “romani”, politici ed imprenditoriali, sia sostanzialmente analoga a quella che le ho sinteticamente riferito, temo che i Suoi intelligenti consigli non troveranno favorevole accoglienza. Tuttavia, sarei la persona più felice del mondo se i miei timori si rivelassero infine infondati.
Rinnovo i miei complimenti per i suoi articoli su “La Verità”, che leggo sempre con grande attenzione.
Dario Farné

6/3/2017

Eg. Pelanda,
Ho letto il suo articolo sul IL SUSSDIARIO 3-3-2017.
Noi, societa' di Informatica con 300 dipendenti, stiamo INVESTENDO da 15 anni in anni in formazione solida e strutturata per le persone che poi assumiamo. Al fine di avere tra I migliori talenti
Quindi notevole esperienza !!
Area Informatica applicativa.
Formiamo circa 1.000 persone all' anno TUTTO A NOSTRE SPESE !!!
Per noi la formazione NON E' UN BUSINESS. PURTROPPO !!!!! (perche' ci sarebbero tanti soldi che in realta' vengono dati a chi forma cuochi o similia !!).
Naturalmente NON IN ITALIA ! Li e' impossibile fare qualunque cosa.
In ROMANIA, MOLDAVIA e ora GRECIA, ALBANIA …
In collaborazione con le piu' significative Universita' locali.
Modello esportabile. Se c'e' interesse….
Mi piacerebbe parlarne con lei.
Mi risponda per favore.
Cordiali saluti.
Canzio Dovigo

27/2/2017

Ho letto con interesse il suo articolo ma per fare quello che lei propone al
governo ci vorrebbe Berlusconi non questa ciurmaglia di incompetenti
arruffapopoli non crede? Cordiali saluti NALE Giovanni
Inviato da iPhone

10/1/2017

Buongiorno Sig Carlo,
ho trovato interessante il suo articolo di oggi su LaVerità.
Esempi di questo nuovo assetto di investire risorse sugli individui?
Ci sono già esempi concreti?
Grazie
Stefano bordoni

ps: rendere mobile Friendly il suo sito?

FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi