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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 2004-2-7Il Foglio

2004-2-7

7/2/2004

JeRoWa

In molte analisi sembra che Israele non abbia problemi con il mondo e che questi esistano solo con gli islamici. Da cui si deduce che Israele possa tranquillamente avvalersi del mondo stesso per risolverli, basta che accetti i criteri di Usa, Ue e Onu. Poiché la birichina non lo fa il mondo non riesce ad aiutarla. Ma l’esatto contrario è la verità: Israele ha contro quasi tutto il mondo e per questo non riesce a trovare un interlocutore credibile. L’Onu e l’Ue, di fatto, impongono a Gerusalemme di trattare con i palestinesi senza che questi diano prova certa di rispettarne il diritto all’esistenza ed alla sicurezza. Ciò permette agli anti-israeliani di avvalersi del mondo per fare il doppio gioco: far finta di negoziare ed allo stesso tempo continuare la guerra con mezzi asimmetrici. L’America non lascia fare tale giochino in teoria, ma non riesce ad evitarlo sul piano concreto perché non può essere incisiva al punto da inimicarsi senza rimedio le popolazioni islamiche, evento che ne danneggerebbe gli interessi strategici. Motivo per cui la Road Map è caduta nel ridicolo dell’infattibilità. Il punto: è il mondo a non voler difendere l’esistenza e la sicurezza di Israele e ciò le rende impossibile qualsiasi soluzione negoziata del conflitto. Qui, esattamente, sta la disperazione di Israele. Non trova interlocutori credibili, quando tenta di farlo riceve come risposta una bomba ed il mondo continua a dirle di riprovare. Per questo Sharon non ha avuto altra opzione che alzare un muro che separi Israele sia dai palestinesi sia dal mondo. E’ l’unica mossa realistica possibile: disperazione e necessità. Ma è un segnale di forza e non di debolezza: Israele può difendersi da sola indipendentemente dal mondo. Chi non lo coglie non vede il punto dello scenario. Se ridotta alla disperazione Gerusalemme potrebbe destabilizzare tutto il sistema globale, non per intenzione, ma come conseguenza indiretta di una sua “autodifesa singola” altrettanto globale di cui è capacissima. Poiché non è suo interesse né del mondo che ciò avvenga sarebbe ora che il secondo, in particolare la Ue, modificasse le sue valutazioni. Finora, per interessi petroliferi e commerciali, è stato più vantaggioso essere amici degli islamici e quindi non dare garanzie ad Israele. Ma lo scenario è cambiato: è più pericoloso il fanatismo islamico o la disperazione degli ebrei? Sette volte di più la seconda. Quindi sarebbe razionale che Parigi, Londra e Berlino cambiassero il metro. Ma non lo faranno. Quindi toccherà a Washington e a Roma formare un triangolo di stabilità, garanzie ed iniziativa con Gerusalemme, progetto Jerowa.   

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