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Carlo Pelanda: 2001-1-20Il Foglio

2001-1-20

20/1/2001

Per essere ottimisti gli italiani dovranno aspettare la defiscalizzazione

Borsa tornerà il toro. Quindi c’è voglia di rally, adesso. Che sospetto sia la causa e non la conseguenza del successo corrente di queste profezie. Esaminiamole. Nel 2000 l’eurozona è cresciuta attorno al 3% grazie alle esportazioni verso l’area del dollaro e non per forza propria. Se nel 2001 l’America rallenterà o stagnerà, evidentemente gli europei esporteranno meno e ciò ne ridurrà la crescita. Non si capisce come l’eurovagone potrà correre più della locomotiva americana. Sarebbe possibile solo se trovasse un motore proprio: aumento dei consumi e degli investimenti interni (quasi piatti fino ad oggi). E’ prevedibile, in pochi mesi? Per esempio, la Germania sta riducendo i pesi fiscali. In teoria ciò indurrà un notevole ritorno di denaro dallo Stato alle famiglie e un rilancio dei consumi nell’area che è il volano dell’euromercato. Ma ancora non si sa se il tedesco medio userà queste risorse per nuove spese o se le congelerà in forma di maggiore risparmio perché teme che la sua pensione futura sarà insufficiente. In generale, il disgelo economico europeo sta sicuramente iniziando, ma è ancora incompleto ed incerto. Sarà molto più lento di quanto implicato dalla profezia. Sul lato degli investimenti, poi, ci potrebbe essere un ritorno dei capitali verso l’Europa nel caso di grossi guai negli Stati Uniti e nel mondo. Ma dovrebbero essere veramente catastrofici per indurre una fuga dal dollaro. E’ improbabile che ciò avvenga a grande scala e repentinamente. In sintesi, la prima profezia non appare ben fondata. La seconda, con certa incoerenza in relazione alla prima, implica un rimbalzo dell’economia americana e mondiale nel secondo semestre e la possibilità di scontarlo in anticipo nel ciclo borsistico, con un premio in quello europeo. Bisognerebbe essere più cauti. La ripresa azionaria generale è probabile, ma la sua entità non potrà essere sostenuta da orizzonti di riboom globale. Fino al 2003 sarà più un riassestamento. Le euroborse - che resteranno incollate a quelle americane -  riceveranno un qualche premio dalla  trasformazione cartacea dell’euro, ben vista dal mercato. Ma il prezzo del petrolio che si prospetta elevato e la non soluzione completa dei problemi che rendono  intrinsecamente debole la moneta unica lo dimezzeranno. In sintesi, il rimbalzo si prospetta più lento, minore e meno europremiato di quanto molti sperano. Più aderente alla profezia, invece, potrebbe essere il caso italiano. Se il prossimo giugno sarà varata l’annunciata legge “Tremonti 2” di forte defiscalizzazione per le imprese, lo scoppio di ottimismo represso creerà un’ondata di nuovi investimenti, non solo domestici. Potrà sostenere un rally anticiclico (o pre-ciclico) sulla Borsa italiana? Sì. Ma per questo concreto motivo, non per quelli  un po’ aerei delle profezie esaminate.

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